Primo gol sotto alla Nord, secondo consecutivo in rossoblu, alla seconda presenza maglia del Genoa sulle spalle: eccolo ‘Tonny’ Sanabria, calciomercato alle spalle arrivato a Genova con la missione di non far rimpiangere un certo Krzysztof Piątek. “Io il suo erede? Non l’ho mai visto giocare”, così l’attaccante paraguaiano in occasione della presentazione alla stampa, chiamato ad una missione difficile, ma a vedere i primi cento undici minuti il rossoblu non impossibile per il nuovo numero 9 del Grifone ,protagonista di giornata in casa Genoa con il gol grazie al quale la squadra di Prandelli dopo il bottino pieno di Empoli é riuscita a portare a casa un punto importante contro il Sassuolo di De Zerbi.
Cross di Lazovic, sponda di Kouamè e tocco vincente dell’attaccante paraguaiano a mettere tutto a posto dopo il vantaggio dell’ex Sampdoria Filip Djuricic. “Antonio sappiamo che in area di rigore è un giocatore interessante, dobbiamo cercare di coinvolgerlo di più nella manovra" le pagine di Prandelli a fine gara dalla pancia di Marassi, a fargli eco quelle di Kouame e Romero in zona mista. “Sanabria è un bravo giocatore, ha tanta tecnica, speriamo continui così. - le parole del difensore argentino - Chi fa il suo lavoro e gioca in attacco deve fare gol. - continua il compagno di reparto - Prima c’era Piatek ora Tonny, l’importante è che chi è davanti faccia gol. Io poi cerco sempre di dare il massimo e aiutare il mio compagno di reparto a far uscire le sue qualità”. Quelle scoperte nel gennaio di cinque anni fa da Walter Sabatini, che decise di portare l’allora ancora ‘sconosciuto’ Sanabria nella capitale.
È il 2014 quando l’attaccante sbarca a Roma, dopo essere cresciuto nella Cantera del Barcellona (già questo un bel segnale), per poi essere girato al Sassuolo perché extracomunitario, dove l’attaccante classe ’96 colleziona appena due presenze. “Ero giovane, ma quell’esperienza mi è comunque servita”. A conoscere la Serie A, e a tornare poi in estate a Roma dove viene aggregato alla Primavera di Alberto De Rossi: la Youth League per mettersi in mostra, giocando tutte le partite del girone e segnando una doppietta contro il Bayern. Ad osservarlo sempre da vicino l’allora allenatore giallorosso Rudi Garcia, che spesso e volentieri lo porta in panchina con la prima squadra: a Cagliari il debutto con la maglia della Roma sulle spalle.
Poi il ritorno in Spagna con gli undici gol in una stagione allo Sporting Gijong, diciannove in due e mezza con la maglia del Betis Siviglia, il resto è storia recente: il mercato di gennaio che si apre, il Genoa a caccia del sostituto del pistolero Piatek che nel frattempo ha lasciato Genova per Milano. L’atterraggio a Malpensa il 25 di gennaio - in prestito con riscatto fissato a 20 milioni - e le primissime parole da nuovo giocatore rossoblu: “Sono felice di essere tornato in Italia, sono pronto per questa nuova avventura: il Genoa è una squadra forte e una società storica, spero di fare bene”. Chi ben comincia, si dice, è a metà dell’opera: subito gol al primo pallone toccato all’esordio assoluto ad Empoli, oggi la prima rete in quella che da pochi giorni è diventata la sua nuova casa. Senza attaccanti dai quali ereditare qualcosa, ma solo con la voglia di diventare protagonista: maglia del Genoa sulle spalle, come in queste prime due partite.