L’anno scorso la salvezza miracolosa con il Crotone, quest’anno la sfida Genoa che gli ha dato l’opportunità dopo averlo acquistato nel 2014. Aleandro Rosi si sta ritagliando il suo spazio con la maglia del Grifone e in un’intervista rilasciata al SecoloXIX ha parlato del momento attuale della squadra: “Inutile nascondersi dietro alle parole, la classifica è quella che è. Tutti noi avremmo voluto trascorrere queste due settimane di sosta in maniera diversa. Invece è arrivata la sconfitta ma quello che mi fa stare sereno è che abbiamo reagito subito. Chi ha più esperienza cerca di trasmettere entusiasmo e positività ai compagni. E poi il mister ci dà tanta carica”. Juric era a rischio e invece è stato confermato. Giusto o sbagliato?: “La squadra è con lui. Ha idee e una bella anima, il suo modo di giocare mi piace. Mi spiace solo che i risultati per il momento gli siano contro, come sono contro di noi giocatori. Finora hanno pesato delle piccolezze ma la squadra è viva e ne verrà fuori”.
Nella scorsa stagione Nicola non venne esonerato, alla fine portò il Crotone a una salvezza insperata: “Giusto confermarlo in quel momento come è giusto confermare Juric adesso. Nicola doveva andare via e invece ha dato una risposta clamorosa. Lo stesso farà Juric, ne sono sicuro. Poi Crotone e Genoa sono imparagonabili. I calabresi avevano come obiettivo la salvezza e ottenerla è stato un miracolo. Il Genoa invece non merita questa classifica, la rosa è di valore”. Classifica quella attuale immeritata secondo Rosi: “Ci mancano almeno cinque o sei punti. Con il Sassuolo meritavamo di vincere, con l' Udinese di pareggiare mentre con la Lazio abbiamo pagato solo un errore nel loro momento peggiore. Con l' Inter dovevamo fare punti e lo stesso con il Bologna. Gira male, cambierà il vento”.
Nel 2014 solo una comparsa, ma dopo tanti prestiti si è ritagliato il suo spazio nel Genoa: “Non ragiono così, almeno non ragiono più così adesso. Tre anni fa probabilmente non ero pronto, avevo meno esperienza. Adesso ho 30 anni e sono molto diverso da allora. Non mi trovai bene con Gasperini dal punto di vista umano ma poi in seguito ci siamo chiariti. Ho girato tanto, adesso sono qui ed è giusto così. Sono convinto che il lavoro paghi sempre”. Nel 2016 fece tutta la preparazione, poi però andò a Crotone: “Fu una scelta della società, quella di puntare su altri giocatori. Con Juric nessun problema, mi parlò chiaramente della situazione. Quest' anno invece c' è stata la possibilità di restare, ne sono ben felice”.
Dieci squadre in carriera e tanti allenatori avuti: “Spalletti mi ha fatto esordire in prima squadra a 18 anni, è stato il primo a credere in me. Poi Luis Enrique, che a Roma non è stato capito ma è un grande allenatore e con il Barcellona lo ha dimostrato, vincente con il bel calcio. Persona splendida e grande mister, in Italia si vuole tutto e subito, non c' è pazienza. E ci metto dentro anche Nicola, lo porto nel cuore per quello che abbiamo fatto l’anno scorso. Diventerà un grande allenatore”.