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Data: 10/04/2018 -

Genoa, Perin: “Sono figlio adottivo di questa città. Basta salvezze: il prossimo anno dobbiamo ambire a qualcosa di più"

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“La salvezza rappresenta i nostri 18 anni, la maturità”. Va dritto al punto Mattia Perin, che probabilmente si aspettava una stagione diversa dal suo Genoa. La squadra rossoblù ha dovuto soffrire, accarezzare la paura ed infine cambiare per ripartire: “La verità è che all’inizio della stagione tutti pensavamo ad un cammino diverso, il decimo o l’ottavo posto – Analizza Perin in un’intervista al Secolo XIX- E invece ci siamo trovati a dover lottare per la salvezza. Siamo stati intelligenti a metabolizzare tutto e a cambiare atteggiamento. Juric? Di certo diventerà un grande tecnico. E’ un allenatore giovane e deve magari smussare qualche difetto ma avrà un futuro luminoso. Al suo posto è arrivato un allenatore molto solido, che ha molta esperienza e sa come ci si comporta in questo ambito, è stato molto bravo: molti punti del Genoa sono merito suo. Obiettivo per la prossima stagione? Il Genoa deve ambire a qualcosa in più. Deve: non si può stare tutti gli anni con l’acqua alla gola. Arrivare a dicembre e sperare di salvarsi o arrivare a marzo come l’anno scorso scoprendo di aver fatto bene fino a un certo punto e di trovarti nelle zone più pericolose della classifica. Il Genoa dovrebbe avere il peso per arrivare ogni anno a metà classifica e avere ogni tanto l’exploit che ti porti tra le prime cinque o sei. Non è una squadra che deve lottare solo per la salvezza”.

Dall’obiettivo di squadra a quello personale, Perin fissa il traguardo: “Io cerco di dare il massimo con questa maglia e questa maglia mi ha fatto arrivare in Nazionale. Cerco di tenermi stretto questa maglia e di avere la forza di giocarmi quella più importante. Io l’erede di Buffon’ non ho mai pensato di esserlo, lo si dice di un po’ tutti i giovani portieri. Io so che il portiere più forte è quello che si vede di meno. Gli infortuni? Non so se sono tornato più forte o determinato. Ma so che sono tornato diverso. Forse mi hanno rafforzato, sta a me. Cosa mi resterà di Genova? Tantissimo, sono cresciuto qui, mi ha adottato: è la mia casa. Qui è nata mia figlia Vittoria e sarà per sempre Vittoria Perin nata a Genova. Sono arrivato da ragazzino, ho passato più tempo qui che a Latina”.



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