Un appuntamento assolutamente da non sbagliare, novanta minuti nei quali pensare solo a lottare: sono quelli che aspettano il Genoa di Ivan Juric, domani impegnato al Ferraris contro il Torino di Sinisa Mihajlovic chiamato invece a riscattare la brutta figura di una settimana fa col Napoli. Sfida che l'allenatore rossoblù dalla sala stampa del Signorini di Pegli alla vigilia ha introdotto così. "È la partita vita? Si è così e penso che la si sia preparata al meglio, poi vedremo domani: al di là dei cali che abbiamo penso che faremo una buona gara. Tifosi con noi? Mi sembra normale, il momento è questo ed è normale stare tutti uniti e dare una mano alla squadra". Dagli spalti al campo, sulla formazione che domani scenderà in campo.
"Dubbi? Non sono chiaro ancora con me stesso, ho ancora due dubbi. - dal gruppo ai singoli - Simeone? Ha fatto ieri primo allenamento col gruppo per pochi minuti, ma forzeremo per averlo. C'è Cataldi che ha saltato un paio di allenamenti, per il resto la squadra sta bene. Lamanna? A me dispiace per il suo errore perché nella vita di un portiere è difficile credo succeda un errore così in una partita così delicata: é stato un incidente, ma è un ragazzo forte e noi gli abbiamo dato tutto il sostegno, speriamo che domani faccia bene. Il clima del ritorno in Sicilia? Quando le cose vanno male si svaluta tutto, noi abbiamo fatto una grande settimana di lavoro: nel primo tempo abbiamo avuto l'approccio sbagliato, mentre nella ripresa abbiamo creato tanto ma non è bastato. Il lavoro è stato fatto bene,?però accettiamo tutto. L'utilizzo dei social da parte dei giocatori? Non ho seguito nulla, stamattina ho letto qualcosa di Morosini - il riferimento è ad un video con protagonista l'ex Brescia - ma non ho capito il discorso, veramente conta poco. Poi i giovani vivono così, le mie figlie vivono sui social, ma sono giovani e vivono così. Poi ripeto non ne so nulla"
Dalla vita virtuale a quella reale, sul Torino avversario di giornata. "Che Toro mi aspetto? Fanno la loro gara e mi aspetto un Torino al massimo. La gara del 2009? Io parto col presupposto che non è normale parlare di quello, i giocatori vogliono vincere. Noi quel giorno ci giocavamo la Champions: domani mi aspetto una partita contro una squadra che vuol vincere la partita. Se ho paura della B? Non ho paura in quel senso, abbiamo fatto cose che non ci aspettavamo come le vittorie contro Inter e Lazio e giocato partite dove potevamo fare di più: ora ci giochiamo la gara in casa nostra e daremo il massimo. Come sta la squadra mentalmente? Domani dobbiamo fare bene soprattutto dal punto di vista mentale: i ragazzi devono fare la loro partita pensando solo al campo, vincendo contrasti e creando la superiorità numerica. Se pensiamo ad altre cose giochiamo più lenti e vengono fuori i difetti che abbiamo, dovremo pensare solo alla gara e a quello che dobbiamo fare in campo".
A chiudere la conferenza, una battuta sulla contemporaneità delle partite chiesta dal Presidente Preziosi. "C'è un calendario che è stato fatto e lo accettiamo. Calcoli dovesse bastare un punto? La partita è da giocare per vincerla, poi è normale che se basta un pareggio all'ultimo puoi avere un atteggiamento diverso, ma devi partire per vincere. Preziosi? Io e il Presidente nelle idee andiamo d'accordo, lui come me percepisce che la squadra ha momenti in cui esprime un buon gioco e altri in cui cala, credo quando pensa troppo".