“A lui devo tantissimo”. Un Genoa alla Gasp quindi? Con qualcosa di Ancelotti, Mourinho e magari Van Gaal? “Un Genoa alla Thiago Motta, sono così e non riesco a cambiare: voglio portare qualcosa di mio a questa squadra”. Deciso, diretto. Fuori dal campo come lo è stato dentro. Un taglio netto col passato: “Quello che è successo prima non posso giudicarlo, giudicherò solo quanto accaduto dal giorno del mio arrivo”.
Ripescando da quello che che è stato. Una Champions sfiorata nella stagione 2008/09 con lui in campo e la voglia di far tornare grande questo Genoa. Senza pensare a nient’altro, ma guardando solo dentro sé stessi: decidere se tornare ad essere quel Grifone o proseguire nel tunnel imboccato ormai da settimane. Questo il messaggio alla squadra nel giorno del primo confronto, prima chiamata per raccogliere l’invito la notte del Ferraris, contro un Brescia classifica alla mano da battere.
LA PARTITA DI MOTTA
Uno sguardo alla Nord che attende di riempirsi per la protesta silenziosa dei tifosi rimasti fuori fino all’ottavo minuto, poi tutti i riflettori puntati addosso: la notte da favola di Thiago Motta comincia così, pochi secondi e subito un applauso ad incoraggiare i suoi ragazzi: ad ogni pausa per gioco fermo l’area tecnica abbandonata velocemente quasi a voler scendere in campo. A gelare però il Ferraris rossoblù è il destro a giro destinato all’incrocio per il primo gol in Serie A di Sandro Tonali: ”Cercato? Ho crossato, ma sapevo che se non l’avesse toccata nessuno sarebbe potuta entrare”. Lì dove Radu non arriva col primo tempo che si chiude tra i fischi di Marassi.
La mossa che cambia volto alla partita e trama del film é però già all’intervallo: fuori Radovanovic difensore centrale e dentro a sorpresa il talentino arrivato in estate dalla Colombia Kevin Agudelo, sul quale - tra le altre - aveva messo gli occhi anche il Boca Juniors per sostituire Nahutan Nandez destinato a vestire la maglia del Cagliari. Classe ‘98, mancino, qualità e Garra a servizio del Genoa: Grifone che pesca in casa dell’Atletico Huila e lo porta a Genova per circa 2 milioni di euro. Concorrenza degli Xeneixes battuta, è il 5 agosto quando Agudelo atterra al Colombo di Genova.
“Spero sia l’inizio di qualcosa di grande” le sue prime parole. Anche se per scendere in campo tra i grandi ha dovuto aspettare otto giornate. Aggregato alla Primavera, qualche convocazione con la prima squadra in attesa dell’esordio: arrivato oggi, con Thiago Motta che lo lancia in campo nella ripresa. Ventitré minuti e ventitré secondi e il talentino sudamericano di sinistro trova la giocata che cambia la storia della partita. Palla all’incrocio, sotto alla Nord che esplode. “Un’emozione grandissima, per me una cosa incredibile: prima partita e primo gol, è straordinario. Dove mi tenevano nascosto? Da nessuna parte, - sorride Agudelo - fa parte del processo di crescita, vengo da un calcio differente: piano piano mi sto inserendo nel calcio italiano, l’allenatore mi ha dato la possibilità di giocare e ho cercato di dimostrare che posso far parte del Genoa. Dedica? A mia moglie Isabella".
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