Meno uno all’appuntamento più atteso dell’anno, conto alla rovescia che sta per scadere. Ancora una notte, qualche ora di più, luci pronte ad accendersi sullo spettacolo del Ferraris: Genoa e Sampdoria, in campo per l'ennesima sfida, la numero 116 nella storia del Derby della Lanterna. 'La Partita', quella che a Genova può davvero valere una stagione intera, novanta minuti ai quali il Grifone arriva di nuovo con Ballardini in panchina (subentrato a Juric a novembre, proprio dopo il derby d’andata): due vittorie e un pareggio lo score del ‘Balla’ nella stracittadina, che l'allenatore rossoblu a poco più di ventiquattr'ore dal fischio d'inizio del match dal Signorini ha introdotto così: “Giampaolo ha detto che siamo favoriti? È chiaramente una battuta, la prendiamo come tale. Che Genoa troverà la Sampdoria? Non lo so, questa è la terza partita in una settimana, vedremo anche oggi le condizioni di quelli che hanno giocato la gara di martedì”.
Ballardini ha anche risposto ad alcune domande riguardo le proprie sensazione per questo derby della Lanterna: “Qui il derby si vive in un modo anche molto sano, qui a Genova ci si prende in giro nel senso buono del termine e si va allo stadio assieme, ed é un grande segnale di civiltà. Il derby è una partita diversa, dalle emozioni diverse: non so descriverle ora, mi viene difficile, lo prepari e hai magari bisogno di parlare poco perché ci sono tanti motivi per fare bene. Non c’è stato tanto tempo sia per noi che per loro per prepararlo: meno tempo hai meno disastri fai. - sorride Ballardini - l’allenatore bravo è quello che fa meno danni, quello bravissimo è quello che da un’identità alla squadra”.
Sulla Sampdoria avversario di giornata e il lavoro fatto proprio da Ballardini sulla panchina rossoblù: “È una squadra che da tanti anni si piazza in alto, ha una struttura di spessore, importante: ha personalità qualità, mi sembra una squadra consapevole e padrona delle proprie potenzialità, è chiaro e sono visibilissimi. Compimenti a loro per quello che stanno facendo. Dieci i punti di differenza, ma stesso andamento da quando sono arrivato io? Non c’entra nulla, abbiamo tutti e due i punti che meritiamo: noi facciamo un campionato per un obiettivo e loro per un altro, è questo il dato indiscutibile. La salvezza quasi raggiunta? Se questo ha portato troppa serenità non va bene, la serenità va dosata. L’attenzione, la consapevolezza e la voglia di fare bene ti porta a dare meglio di te, ma bisogna essere consapevoli delle difficoltà che ci sono. Se metto la firma per una prestazione - risultato a parte - simile a quelle con Napoli e Milan? La firma non lo so, sono convinto che il Genoa per fare bene debba fare tante cose bene: quando si ha la palla, quando la hanno gli altri, devi spenderti molto”.
Infine l'allenatore del Genoa ha chiarito alcuni dubbi riguardo la formazione che scenderà in campo a Marassi: "Dubbi dopo la bella prova di Cagliari? I ragazzi mi hanno messo in difficoltà, ma è una difficoltà della quale io ero ben cosciente: c’è sempre stata questa difficoltà, perché qui come detto si allenano tutti sempre bene. Ho un gruppo di ragazzi che dal primo all’ultimo giorno di allenamento ce l’ha messa tutta. L’infermeria? Izzo, Veloso ed El Jamiq sono indisponibili, gli altri li valutiamo: Galabinov dopo la partita con il Cagliari ha fatto tutti gli allenamenti con la squadra, ora vediamo se confermerà quello che ci ha fatto vedere fino a ieri. Lapadula si è sbloccato? È uno che ha sempre avuto occasioni da gol, era solo una questione di tempo: ci sono momenti in cui la palla entra, altri in cui fai più fatica”.
