La lotta Champions che si fa sempre più intensa, Atalanta e Roma alle calcagna, pronte per approfittare di un eventuale passo falso. Il Milan di Rino Gattuso non può più sbagliare, per non perdere il quarto posto in classifica e continuare a sperare nel ritorno in Champions League. Domani sera, in casa del Torino, i rossoneri dovranno necessariamente portare a casa i tre punti in quello che, stando all'attuale classifica, è un vero e proprio scontro diretto: perdere o pareggiare contro la squadra di Mazzarri significherebbe permettere ai granata stessi di lanciarsi ancor di più tra le principali pretendenti ad un posto in Europa.
Nelle ultime tre trasferte, i rossoneri hanno conquistato un pareggio (lo scorso weekend contro il Parma) e due sconfitte, con Juve e Sampdoria: la sfida di Torino sarà dunque fondamentale per il percorso di Romagnoli e compagni. Alla vigilia del match dell'Olimpico, Rino Gattuso ha parlato in conferenza stampa. Di seguito, le sue dichiarazioni:
“Domani dobbiamo giocare per la maglia, per il Milan, per i giocatori: stiamo arrancando, faticando a livello fisico e di gioco, e sono giuste le critiche che ci stanno arrivando. Il Torino somiglia molto all’Atalanta, giocano in maniera simile e servirà giocare con grande fisicità. Nei momenti di difficoltà avevamo l’anima, oggi ci sta mancando: si può giocare male, ma prima avevamo un’anima e sapevamo soffrire. In questo ci siamo un po’ impantanati"
"Prendere a pugni la squadra? A pugni non si prende nessuno. Ora bisogna far capire alla squadra che dobbiamo essere uniti, fare qualcosa in più e ragionare con una testa sola: la differenza l’ha fatta per parecchio tempo questa cosa. Da mesi si parla del mio futuro e di quello di tutti i giocatori: ora dobbiamo pensare al Milan, poi quello che verrà si vedrà”
“Domani può tornare il sorriso, ma sappiamo che mancano 4 partite: dobbiamo farci trovare pronti, non sarà facile e loro sono in salute. Le chiacchiere stanno a zero, noi dobbiamo dimostrare sul campo la voglia di arrivare in Champions: in questo momento siamo spenti, è un dato di fatto. Parlare non serve a nulla, serve fare i fatti”
“Suso? Vediamo domani. Scommetto su tutti i miei giocatori, i fischi non li ha presi solo lui ma tutti quanti, e anche meritati. La chiacchierata con Leo e Maldini? A livello fisico, nelle partite che stiamo giocando la mia squadra non corre meno degli altri: il problema è come gestiamo le partite e come le giochiamo, come scendiamo in campo. Cosa potrà fare la differenza per il 4º posto? La voglia di saper soffrire, di stare là, di far fatica. Sembra che stiamo giocando al ciapa no per il 4º posto. Saper soffrire è qualcosa che non deve mancare”
“Non stiamo giocando da squadra, non siamo né pericolosi né messi bene a livello difensivo. Dov’è finito quel Gattuso che sapeva imporre le sue idee? Io credo di saper gestire lo spogliatoio, credo che fare il giocatore e l’allenatore siano due cose totalmente diverse. Io mi assumo la responsabilità, certe volte posso sbagliare o fare cose giuste: ci diamo martellate da soli certe volte, dobbiamo essere bravi a mettere i giocatori in condizione di fare esprimere tutti al massimo. Qualche giocatore non sta benissimo né a livello fisico né mentale, ora non posso permettermi di gestire da allenatore come gestivo da giocatore”
“Tutti i giocatori sanno quello che si stanno giocando, il Milan era da 6-7 anni che non si giocava il 4º posto: siamo usciti dalla Coppa Italia meritatamente per aver fatto una brutta prestazione. Questa squadra ha pregi e difetti, ma ci stiamo giocando ancora qualcosa di importante: non posso trovare parole dispregiative per questo gruppo. La leadership non si compra al supermercato, ci vuole tempo e ci vuole un percorso: hanno leadership a modo loro, non serve gridare. Siamo un gruppo, sappiamo che dobbiamo fare qualcosa in più”
“Ora stiamo giocando un calcio non buono, anche a livello mentale. Milan in grado di gestire il 4º posto fino alla fine? Vedendo le ultime prestazioni mi viene da dire di no, dobbiamo andare alla ricerca di lucidità e tranquillità. Ragionando da squadra, poi vedremo chi ci deve giudicare a fine stagione. Per questo ora dobbiamo chiuderci a riccio su ciò che dobbiamo fare. Dovessimo non essere più al 4º posto, abbiamo il dovere di rincorrere: i ragazzi ci stanno male per questa situazione. Servono grandi attributi”
“Bakayoko? L’ho visto bene. Ci sono foto e immagini su ciò che è successo…le voci che sento su un suo addio le sento solo da voi. Si è comportato in modo impeccabile, lo sapeva”
“Deluso dall’atteggiamento di certi giocatori? Sono deluso da me stesso. Un allenatore deve essere bravo a trasferire qualcosa ai suoi giocatori, mi aspettavo di entrare maggiormente nella testa dei miei giocatori. Si può sbagliare a livello tecnico, ma non deve mancare mai la voglia di poter soffrire. Son più deluso da me stesso che dai miei giocatori”
“Paquetá non ce la può fare da solo, ha bisogno del collettivo. Rassegnazione? È finito il tempo di fare le sceneggiate, sono deluso, non c’è bisogno di fare cinema. Non ho mollato, non è vero che non ci credo più. Piatek solo? Ora, per come dobbiamo giocare e per come siamo messi in campo ci piace il fatto che attacchi lo spazio e crei qualche linea di passaggio in più. Siamo andati al cross in modo non corretto con la Lazio e ne abbiamo presi pochi di palloni: Higuain inizialmente toccava tanti palloni, se la manovra è fatta con tempi corretti puoi sempre creare qualcosa negli ultimi metri. Ultimamente stiamo facendo fatica a costruire qualcosa e a far male”