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Data: 16/03/2019 -

Milan, Gattuso: “Icardi? Anche il più forte del mondo deve rispettare lo spogliatoio”

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Le parole dell'allenatore del Milan Rino Gattuso alla vigilia del derby contro l'Inter
Le parole dell'allenatore del Milan Rino Gattuso alla vigilia del derby contro l'Inter

Giorno di vigilia per il Milan di Rino Gattuso. I rossoneri arrivano al derby di domani sera (ore 20.30) con quattro vittorie nelle ultime cinque partite e la possibilità di continuare una striscia positiva che in campionato dura dal 22 dicembre scorso.

Gattuso volta pagina dopo il ko dell'andata: "Il derby di domani rispetto al derby d’andata? Ogni derby ha una storia a sé, non dobbiamo pensare a 4 mesi fa anche se era diverso: sento dire che siamo i favoriti e l’Inter è morta, non è così. I favoriti non esistono, bisogna giocare con cuore e testa: serve intelligenza e voglia, avremo un pubblico da record di incassi e dovrà essere il 12º uomo. Ma l’Inter è una squadra composta da grandissimi campioni e può metterci in difficoltà”.

La chiave secondo Rino: “Dobbiamo essere bravi sulla loro pressione, l'hanno fatta molto alta e non ci hanno fatto respirare: non ci facevano uscire dal nostro palleggio. Dovremo aver coraggio: all’andata dissi che non mi era piaciuto l’atteggiamento avuto, domani voglio vedere una squadra che gioca con la testa libera”.

Partita decisiva per il morale: "La gara più importante per me e per il Milan? Ci giochiamo tanto, è una gara come le altre: ciò che mi preoccupa di più è quello che questa gara ti può lasciare se va male. Giochiamo contro una squadra a cui possiamo far male e che può farci male, ma dobbiamo guardare anche alle partite dopo: se la dovessimo vincere, ci potrebbe dare qualcosa di più per le prossime partite. Dobbiamo concentrarci su questa gara: mi riallaccio alle parole di Çalhanoglu, questa partita può servire a tutti noi. Siamo un gruppo giovane e questo match ci può aiutare nel percorso. Tentazione Biglia titolare? Domani vedremo”.

Gattuso non vuole pensare agli altri: "Devo pensare alla mia squadra e ai problemi che abbiamo. Devo parlare di ciò che succede nel mio spogliatoio. Piątek? La differenza la deve fare la squadra, il collettivo: pochi giocatori vincono le partite da soli. Serve un gioco di squadra. Spalletti a rischio? Sono i risultati a mettere in discussione: quando lo ero io, non ho mai pensato all’esonero ma solo a lavorare verso i miei obiettivi. Se avessi pensato ad altro avrei preparato le cose meno bene: abbiamo sempre continuato e non abbiamo mai pensato di poter lasciare la squadra”.

Obiettivo focalizatto nella mente: "Non sarà una rivincita personale. Non c’è nessuna rivincita: dobbiamo continuare a credere nel nostro obiettivo, tornare in Champions. Il calcio è bello perché non solo io sono in discussione: guardate Allegri dopo Madrid… Fa parte del nostro lavoro: mi sento un privilegiato a poterlo fare all’età che ho, bisogna continuare a credere in ciò che si fa”.

Da giorni a Milan si respira aria di derby: "Sono delle partite di cui si deve parlare il meno possibile: mi dava fastidio se qualcuno mi punzecchiava quando la preparavo da giocatore, volevo farlo come dicevo io. Da allenatore è uguale: si sente che c’è un’aria diversa e più nervosismo, abbiamo lavorato tanto sul campo. Poche urla e poco incitamento, di tensione ce n’è abbastanza”.




Sulla vicenda Icardi: "Per come gestisco la squadra io, anche il calciatore più forte al mondo deve portare rispetto allo spogliatoio, le squadre si costruiscono lì. Posso diventare l’uomo più cattivo se manca il rispetto: penso che lo spogliatoio sia sacro, si deve discutere di tutto parlandone in faccia. Ci si deve mandare a quel paese se necessario e non portare rancore poco dopo”.

Avversari in difficoltà? Gattuso non si fida: “Noi siamo usciti in Europa League al primo turno facendo una figuraccia, abbiamo passato le pene dell’inferno: questa dev’essere la nostra forza, non dobbiamo cascare nel giochino dell’Inter in difficoltà. L’Inter va rispettata e ti può far male in qualsiasi momento”.

Ai rossoneri servono i gol del bomber Piatek: “Al derby bisogna arrivare con testa fresca e libera, dimostrando tutto sul campo. Con Piatek non parlo tantissimo, non ama farlo. Ora sto iniziando a vedere qualche sorriso in più e sono felice perché pensavo fosse arrabbiato con me. Gli piace lavorare, si cura, gli piace allenarsi e non servono molte parole con lui: sa quello che deve fare”.

L'allenatore si mette in secondo piano esaltando la squadra: “Ho sempre pensato che un allenatore in una squadra incide al 30-40%, bisogna avere un gruppo disciplinato. I meriti sono dei miei giocatori e della mia società, qualcosa di mio c’è. Ma i meriti più grandi sono dei calciatori”.






Non vuole sentir parlare di stanchezza: "Non credo che i miei giocatori oggi abbiano una stanchezza fisica. Qualche giocatore a livello tecnico in questo momento sta faticando di più: stiamo chiedendo un qualcosa in più a Suso e Paquetá ad esempio, questa è la nostra priorità. Non è un problema fisico ma di strada che stiamo facendo”.

Su Musacchio: "È cresciuto molto, ma i meriti vanno dati a tutta la squadra per la fase difensiva. Non è solo cuore e grinta Mateo, ogni volta che ha palla e costruisce e ne sbaglia poche”.

Sull'espulsione contro il Chievo: “Paura di non esserci al derby? Devo imparare, se voglio essere un allenatore credibile, di non lasciare la squadra senza allenatore: non devo discutere con i giocatori avversari, ho sbagliato e devo migliorare”.

Rino commenta l'idea di Berlusconi: "Dice che con Suso dietro le punte vinceremmo il derby? Non l’ho sentito. Prenderò le mie decisioni, ma quello che dice il Presidente va rispettato".



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