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Data: 21/05/2020 -

Gasperini: "L'identità è tutto: se non migliori giorno dopo giorno, hai finito"

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Quando raggiungi la maturità necessaria per capire che il duro lavoro porta a risultati, non ti senti più stanco”. E forse è per questo che prima che campionati e coppe venissero interrotti, la sua Atalanta stava letteralmente volando. Gian Piero Gasperini si racconta a The Guardian, toccando diversi punti del suo lavoro.

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Prima di tutto l’aspetto motivazionale, fondamentale per raggiungere determinati risultati. “Ho pubblicato la foto di un branco di lupi negli spogliatoi. Ci sono lupi nella parte anteriore, alcuni nel mezzo e uno indietro. I primi impostano il ritmo, quelli in mezzo sono i più forti, coloro che proteggono i compagni in caso di attacco. L’ultimo, invece, è il capo, che protegge l’intero gruppo. Il messaggio è che un leader si prende cura della squadra, ed è quello che voglio dai miei giocatori”.

Una mentalità ben definita, che sta portando l’Atalanta a vivere la miglior stagione della sua storia. Quarti di finale in Champions League e quarto posto in Serie A, con il miglior attacco del torneo, 70 gol segnati in 25 partite. “Se vuoi vincere, devi attaccare – continua Gasperini. Ma è importante che l’identità che crei in una squadra venga sempre rafforzata. Se non cresce e migliora giorno dopo giorno, hai finito”.

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Un’identità creata in settimana, con sedute di allenamento estenuanti. “I miei giocatori devono lottare anche durante l’allenamento. Coloro che non sono abituati a lavorare duramente mi spaventano. Se non corri durante la settimana, non corri neanche la domenica. Abbiamo trovato giocatori giovani in Europa capaci di adattarsi al nostro stile di gioco e alla nostra mentalità. Chi ci crede è uno di noi, chi ha paura può andare via”.

Poi il tecnico dell’Atalanta rivolge un pensiero a Bergamo, una delle città più colpite dal coronavirus. “Quando siamo tornati a Bergamo dopo aver battuto il Valencia, ci siamo resi conto di quanto era cambiato in soli due giorni. Tutto questo è stato qualcosa di assurdo, inspiegabile a parole. Non dimenticherò mai le sirene delle ambulanze che abbiamo sentito in questi giorni. Quando ripartiremo avremo l’occasione per far divertire i nostri tifosi, farli tornare a sorridere”, conclude Gasperini.

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