L'ex allenatore del PSG, ora al Al-Duhail, Christophe Galtier si è raccontato in una lunga intervista a L'Equipe. L'allenatore francese è stato recentemente assolto dalle accuse di molestie e discriminazioni che aveva ricevuto e Galtier ha spiegato di essere stato "vittima di una vendetta personale".
Oltre che della sua vicenda giudiziaria, l'ex PSG ha parlato anche del suo futuro, chiudendo all'ipotesi di un suo imminente arrivo in Italia.
Le parole di Galtier
Tra le squadre che in estate cambieranno allenatore c'è anche il Milan, Galtier ha però spiegato di non essere stato contattato dalla dirigenza rossonera: "Io al Milan? È lusinghiero ma non ho parlato con i dirigenti. Mi sembra di capire che abbiano scelto Lopetegui...". Come spiegato dalla nostra redazione, non sarà però Lopetegui il prossimo allenatore del Milan e, al momento, in pole c'è Conceicao (leggi QUI le ultime sulla panchina del Milan).
Galtier ha poi smentito di aver avuto contatti in passato con il Napoli: "Ero ancora sotto contratto con il PSG e non ho avuto contatti diretti con il Napoli". L'allenatore francese ha poi spiegato perché ha detto di no alla panchina del Marsiglia: "Il giorno in cui ho deciso di dire di no al Marsiglia è stato il momento più duro della mia carriera. Non ho seguito il consiglio di mia moglie perché i tempi non erano maturi. Nel mio profondo sentivo di non avere il diritto di associare inconsapevolmente e controvoglia il club al mio caso in tribunale. La pressione sarebbe cresciuta e avrei dovuto spendere molte energie per difendermi. Ho detto no come segno di rispetto per il club e per il presidente Longoria".
Infine, Galtier ha raccontato come è stato allenare Messi, Mbappé e Neymar: "Con questo profilo straordinario di giocatori, la minima reazione, il minimo sguardo, un sorriso inappropriato, un occhiolino o un gesto assumono proporzioni enormi e globali. Un esempio: alla prima partita di Champions League, contro la Juve, stavamo vincendo e avevo deciso di sostituire Messi a fine gara, per preservarlo a livello fisico. Dopo la partita tutti mi hanno detto che era la prima volta che Messi usciva in una partita di Champions League con la maglia del PSG. In quel momento ho capito di lavorare con persone che sono molto più che giocatori. Messi, Mbappé e Neymar dovevano giocare insieme e non penso che vedremo mai più in Francia una cosa simile. Sono stati molto efficienti, ma abbiamo perso Neymar a febbraio per infortunio. Questo lo hanno dimenticato tutti"