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Data: 03/07/2017 -

Galli, presidente Assoagenti: "Donnarumma? Errore del Milan: doveva prolungare prima il contratto"

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Commissioni troppo alte per gli agenti? Beppe Galli, presidente dell'Assoagenti, non ci sta e risponde al presidente della Figc, Carlo Tavecchio. "Ritiene immorali le commissioni per gli agenti?" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Perché, invece di attaccarci, non ce lo dice di persona? Da due anni gli abbiamo chiesto udienza e lui non ci ha mai risposto. Troppi soldi? Gli investitori asiatici e i club stranieri, soprattutto quelli inglesi, hanno raddoppiato i fatturati e hanno fatto lievitare i costi dei cartellini. Così quando un presidente incassa tanti denari mi sembra naturale che debba riconoscere una percentuale a chi contribuisce alla buona riuscita dell’affare. Tavecchio pensa a un tetto? Pensi a farci pagare. Noi agenti italiani, peraltro non tesserati alla Figc, non abbiamo la garanzia di incassare i nostri emolumenti, perché la voce “commissioni” esce dalla vigilanza federale. E i club faticano a pagare anche le modeste percentuali concordate, se pagano".

Onorari troppo alti... "A livello internazionale non esistono limiti ai compensi. Comanda il mercato e se le società straniere sono generose con gli intermediari, anche da noi certe spese vanno messe in preventivo per essere concorrenziali. Dobbiamo farcene una ragione. Basta guardare oltre il calcio per rendersi conto che chi porta profitti viene sempre ricompensato adeguatamente.E gli agenti/intermediari svolgono questo ruolo, spesso sono gli stessi d.s. a chiedere loro di trovare un acquirente a questo o quel calciatore". Sul Caso Donnarumma: "Il ragazzo ha il contratto in scadenza tra un solo anno e il suo agente è tenuto a tutelarne gli interessi economici e professionali. L’errore del club è stato quello di non prolungare il contratto a tempo debito. Ora tutte le parti in causa hanno una responsabilità enorme. Non è il caso di puntare il dito contro nessuno, tantomeno di mettere alla berlina il ragazzo".

Sui compensi a Raiola: "Quando una società intravvede un affare non lesina riconoscenza. E lui fa il suo mestiere. Capisco i suoi tentennamenti, visto che al giocatore è stato paventato di finire in tribuna in caso di mancato rinnovo. Pogba? In un affare che ha sfondato il muro dei 110 milioni, mi sembra legittimo che la Juventus riconosca un importante onorario a Raiola. In questa storia chi ha sbagliato è il Manchester United che aveva perso Pogba a parametro zero nel 2013 e dopo tre anni lo ha riacquistato per ben 110 milioni". Raiola è legato ai suoi assistiti solo da una stretta di mano". La proposta: "Da tempo invochiamo trasparenza. Rendiamo pubblica ogni singola operazione. Come mai il sistema calcio italiano non ha mai ascoltato questa nostra proposta? Forse sono altri ad avere qualcosa da nascondere. A proposito di mandati: ora valgono solo due anni e ce ne sono troppi in giro. Che certezze abbiamo sulle effettive scadenze? Per questo chiediamo un elenco numerato dei moduli per far nascere un vero registro che eviti falsificazioni".

Infine Galli si pronuncia sulla legge Bernardo: "In un sistema carente di norme, gli agenti sono vulnerabili sul tema fiscale. Stiamo cercando di limitare i danni, ma in Italia ci sono troppi paletti. E per questo i nostri consulenti stanno dialogando con l’Agenzia delle Entrate. Prendiamo gli allenatori: dappertutto possono avere un advisor, tranne che da noi. È uno schiaffo alla realtà".



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