Avete presente il concetto di averla scampata bella? Soprattutto quando va tutto storto, e non puoi fare altro che gestire quello che succede, provare a rimetterti in carreggiata e programmare il futuro. Applicatelo al calcio, e non proprio a quello di basso livello: al Galatasaray l’hanno pensata più o meno così. Perché a Instanbul è successo più o meno di tutto: si era partiti con grandi ambizioni con Terim, ma non sempre le cose vanno come si vuole. Anzi.
A lottare per la salvezza, il Galatasaray proprio non se l’aspettava, ed è per questo che il presidente del club, Burak Elmas, aveva optato per un esonero volto a un progetto molto ambizioso per il futuro: assumere Domenec Torrent, per anni collaboratore di Guardiola; affidarsi alla consulenza portoghese di Luis Campos che, a sua volta, aveva trovato nell’italiano Pasquale Sensibile la guida migliore per la direzione sportiva del club.
Il tutto tra gennaio e febbraio, a campionato parecchio avviato, ma con un obiettivo chiaro: fare in modo che negli anni il Galatasaray potesse diventare il primo club turco di respiro veramente europeo.
Il Galatasaray e il modello Barcellona
Mica poco. Soprattutto perché il modello del Gala è molto simile, dal punto di vista societario, a quello del Barcellona: azionariato popolare, elezioni del presidente che resta in carica per tre anni. O meglio, che un tempo restava. Perché il 27 marzo scorso, è successo lo strappo imprevedibile: un’assemblea straordinaria dei soci del club ha posto per la prima volta nella sua storia la sfiducia nei confronti di Elmas e ha indetto nuove elezioni che al momento non hanno avuto esito (la prossima votazione è indetta per l’11 giugno).
E la squadra? Sensibile e Torrent hanno cercato di fare il possibile: seguire passo dopo passo, giorno dopo giorno, i giocatori, per raggiungere una salvezza che a un certo punto sembrava davvero difficile. Anzi, una volta arrivata aritmeticamente, e con la testa più libera, la squadra ha dimostrato di avere recuperato la forma e anche una discreta impostazione di gioco, che ha permesso di raggiungere un tranquillo tredicesimo posto, a +16 dalla zona calda. Un finale dignitoso, insomma. Senza infamia e senza lode, chiaro. Ma dignitoso. Peccato che le incognite per il futuro siano tantissime.
I dubbi sul futuro
Elmas, di fatto, non sarà più presidente, e il suo progetto a lungo termine non avrà modo di proseguire: Torrent sta aspettando di capire il suo futuro; Campos sta per firmare con il Paris Saint Germain visto l’addio di Leonardo e l’ottimo rapporto con Mbappé e Sensibile, che era arrivato a Instanbul proprio in virtù dell’ottimo rapporto con Campos (alla ricerca di collaboratori in Francia) al momento aspetta di conoscere il suo futuro.
Ha un contratto, Sensibile, fino al 2024, cioè quella che avrebbe dovuto essere la data di naturale scadenza del mandato del presidente Elmas, ma al momento non può portare avanti il mercato ed è a Instanbul. Insomma, una situazione di assoluta precarietà, arrivata dopo aver ereditato un progetto su cui, di fatto, né lui, né l’allenatore hanno potuto davvero mettere mano. Ma che hanno, in qualche modo, salvato da un potenziale fallimento. È già tanto così.