Gabriel Jesus sta vivendo un momento particolare della sua carriera. Il suo Manchester City vola in Premier e si gioca una semifinale di Champions League. Il classe 1997 però sta trovando poco spazio ultimamente, dato che Guardiola lo vede più come un vice-Aguero piuttosto che come un attaccante che può giocare accanto all'argentino. Con El Kun in forma, il brasiliano deve accontentarsi della panchina, subendrando spesso a partita in corso.
Ai microfoni di ESPN Jesus ha spiegato la sua situazione, vissuta con frustrazione, ma non nell'accezione puramente negativa del termine: “Voglio giocare, voglio sempre giocare, certo che questa situazione mi infastidisce, sono frustrato, ma in un’ottica positiva, mi fa venire voglia di allenarmi e lavorare duramente”. E lo ha dimostrato in campo, con la solita voglia di correre e combattere che lo contraddistingue. Anche quando è subentrato dalla panchina a partita in corso, ben 18 volte su 27 in questa stagione di Premier.
Non c'è spazio per i personalismi al Manchester City. E nemmeno nell'indole di Gabriel Jesus, che si dimostra essere un ragazzo molto intelligente: “Se entro in campo tardi o nella seconda metà, sono comunque felice di poter entrare e dare un mano. Contro il Palace, ho aiutato un po’ la squadra e ne sono veramente felice”. Questo significa mettersi a disposizione dei compagni e dell'allenatore e avere una buona dose di umiltà. Non è da tutti parlare così, tra l'altro facendo riferimento a una partita in cui l'attaccante ha segnato il gol vittoria del 3-1 per i suoi al novantesimo, evitando brutte sorprese nel finale. Gabriel, Chapeau!