Gabigol, attraverso un’intervista al podcast Podpah, è tornato sulla sua esperienza all'Inter e sul ritorno in Brasile. L'attaccante, oggi al Flamengo, ha vissuto una stagione in nerazzurro sotto la guida di De Boer, Pioli e Vecchi realizzando solo un gol in appena dieci presenze. Un amore mai sbocciato che ha lasciato degli strascichi e rimorsi nella carriera del brasiliano.
"L'Inter è stata una spina nel fianco. Ovunque è meglio di tornare lì"
Gabigol ha parlato così del suo trasferimento lontano dai nerazzurri: "Per me l’Inter è sempre stata una spina nel fianco. Non ho mai giocato e non mi lasciavano tornare in Brasile. Sono io che devo decidere il mio futuro perché, piaccia o no, è la mia vita. Mi dicevo che avevo 18 anni e che avevo bisogno di giocare. Quando si è presentata l'opportunità di andare al Benfica ho pensato: «ovunque è meglio dell'Inter»".
"Non mi pento di essere tornato in Brasile"
Dopo l'Inter, Gabigol ha collezionato solo una presenza nel prestito al Benfica prima di tornare in Brasile con la maglia di Santos e Flamengo. Con la squadra rossonera ha già conquistato diversi titoli tra cui spicca la Copa Libertadores del 2019. Nel corso di quel torneo si è distinto con la decisiva doppietta in finale contro il River Plate che gli è valsa il titolo di calciatore sudamericano dell'anno. "Non mi pento di essere tornato in Brasile, volevo farlo. Sapevo che se fossi tornato qui sarei diventato capocannoniere".
"Volevo il Santos, ma l'Inter non mi ha lasciato fare quello che volevo"
L'attaccante brasiliano ha anche rivelato che la sua destinazione preferita, dopo l'esperienza all'Inter, sarebbe stata lo stesso Santos in cui è cresciuto e che lo ha lanciato nel calcio europeo: "L’Inter non mi ha mai lasciato fare quello che avrei voluto. Desideravo tornare al Santos, ma all’epoca erano in difficoltà finanziare e lo sono ancora. Poi ho parlato con Corinthians, São Paulo e alcune altre squadre. Volevo solo tornare in Brasile".