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Data: 24/06/2018 -

Francia, Pogba show: "Più mi criticano e più mi amo. Nessuno come Evra"

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Conferenza stampa show da parte del centrocampista del Manchester United, fra le critiche, i compagni e i passatempi: "Quando gioco è come se stessi ballando. Mi diverto e lo faccio con il sorriso"
Conferenza stampa show da parte del centrocampista del Manchester United, fra le critiche, i compagni e i passatempi: "Quando gioco è come se stessi ballando. Mi diverto e lo faccio con il sorriso"

Stella sul campo, showman fuori. La doppia personalità di Paul Pogba, ormai, la conosciamo tutti: "Ma io sono così, quando gioco è come se stessi ballando. Provo piacere, lo faccio con il sorriso". Lo racconta in conferenza stampa, a due giorni dalla sfida con la Danimarca che chiuderà il girone. La sua Francia è prima a sei punti, con gli ottavi già in tasca. Anche se i complimenti non sono poi tanti, pure per di lui: "Però ci sono abituato ormai - ha raccontato con il sorriso - la critica che mi ha fatto più male è stata quella legata al mio prezzo. Ma più si parla di me e più mi amo". Critiche che non hanno risparmiato nemmeno Antoine Griezman: "Ma non me lo dovete toccare! Se non segna durante una partita non lo si deve criticare. Lui fa il suo lavoro difensivo, ha le sue qualità. Quindi, ancora una volta, non toccate il mio Grizou".

Con lui, insomma, non ci si annoia davvero mai, nemmeno in ritiro: "Abbiamo un bel gruppo, viviamo bene. Ballo, canto e gioco a Football Manager. Lo faccio tanto, per questo non mi annoio". Mbappè il giocatore che deve fare la differenza: "E' un giocatore di talento, ci aspettiamo molto da lui. Anzi, pensiamo che debba segnare ogni partita, tre gol a partita! Sta progredendo, lavora per mettere a tacere chi lo critica". Il suo vecchio compagno Evra il leader che manca: "Naturalmente abbiamo dei modelli da seguire all'interno dello spogliatoio - ha continuato - Ma Patrice era il massimo, una vera leggenda per me. Non c'è nessuno come lui, sia dentro che fuori dal campo".

Chiosa finale sul Mondiale in corso appunto: "Che chissà, potrebbe essere anche il mio ultimo: sono realista, non sappiamo cosa può accadere in quattro anni. Forse non sarò chiamato, forse sarò male, forse ci saranno giocatori migliori di me. E' la mia seconda Coppa del Mondo, sto realizzando un sogno, sono solo realista, ma spero di fare di più". E sul futuro della competizione: "Non è facile con nessuno. Non ci sono giocatori di basso livello, non ci sono squadre piccole". La sua Francia intanto vince ma non convince. Per quello ci sarà tempo



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