Intervistato dalla stampa estera, è tornato a parlare l'allenatore della Nazionale francese Didier Deschamps. Quest'ultimo ha voluto spiegare il ruolo che avrà la Francia ai prossimi Mondiali russi, sostenendo che la propria Nazionale ha tanti giocatori giovani e a contendersi la coppa ci saranno anche alcune squadre più preparate: "Credo che ci sia qualche nazione che sia in vantaggio su di noi per qualità dei giocatori ed esperienza, penso a Spagna, Brasile, Germania. C’è gente che ha già disputato e vinto competizioni come Mondiali ed Europei. La Francia è competitiva, ma giovane. Almeno la metà dei convocati sarà alla prima Coppa del Mondo. Sono convinto che i giovani che ho oggi che hanno 20 anni o meno saranno migliori tra 2 o 4 anni, non conta solamente la qualità..."
Deschamps ha poi voluto parlare anche dell'esperienza di alcuni giocatori presenti rosa, uno di questi è proprio il centrocampista della Juventus Blaise Matuidi e anche l'ex bianconero Pogba: "Lui fa parte dei giocatori chiave e lo sa, poi può essere che non giochi sempre come normale che sia, ma sa di essere un leader, consigliai io a lui di andare alla Juventus? (ride, ndr). Lo farei anche con Martial? Non lo so, devono decidere loro... Pogba. Il suo rendimento dipende da tante cose. Con me in Nazionale non ha fatto solo grandi partite, ma lo trovo performante e implicato. È un giocatore che si porta ancora dietro quello che, all'epoca, è stato un trasferimento record".
Il francese ha poi rilasciato anche una battuta sull'obiettivo della Francia al Mondiale, imponendosi di non voler fare calcoli: "Non dobbiamo fare ipotesi. Perché, se tutto va bene, possiamo comunque finire agli ottavi e, sapendo gli incroci, trovare l'Argentina. In Brasile abbiamo preso ai quarti la Germania, futura campione del mondo".
Infine una parentesi è stata aperta anche sul calcio italiano e, naturalmente, sulla pesante mancanza dell'Italia in Russia: "Ai miei tempi tutti volevano andare in Italia, oggi non credo, però il campionato è sempre competitivo. La Juve è sempre un po' avanti, ma anche le altre squadre lavorano bene. Sarà strano non vedere l'Italia al Mondiale, ma può succedere. A me è capitato due volte, nel 1990 e nel 1994, di guardare il Mondiale da casa. È come un cataclisma, ha conseguenze importanti, tutto è rimesso in questione dalla A alla Z. Bisogna ripartire, perché la qualità c'è".
L'intervista integrale su Tuttosport.