Giornata che si è aperta con la pronuncia del Consiglio di Stato con la quale è stata sospesa l’ordinanza cautelare del TAR in base alla quale si era riaperto il discorso relativo alla legittimità degli atti di Fabbricini e per relationem del format a 19 della Serie B.
Sulla sua pagina Facebook ufficiale, con la solita dovizia di particolari, l’Avvocato Cesare Di Cintio, decano del diritto sportivo nonché deus ex machina per il ripristino del format a 22 ha analizzato così la situazione stante, ponendo in primo piano un elemento assai rilevante, relativo agli effettivi poteri dell’allora Commissario: “Ho ricevuto questa mattina la notifica del decreto del Consiglio di Stato che ha sospeso il provvedimento del Tar del 24 ottobre scorso. Secondo il Cds l’allora Commissario Fabbricini poteva modificare il format della B portando l’organico a 19 squadre.
Come sempre rispetto questa decisione, che - lo ricordo - è provvisoria e andrà discussa il 15 novembre in camera di consiglio. Ma non posso non muovere una critica per l’evidente errore giuridico che a mio parere emerge.
Il Cds fa infatti una valutazione parziale dei poteri dell’allora Commissario, affermando che lo stesso non abbia superato i “limiti della delega conferitagli, proprio in ragione dell’ampiezza del relativo oggetto, concernente “tutti gli atti necessari per il regolare funzionamento della Federazione, anche in relazione alle funzioni di controllo e vigilanza sulle strutture federali, ivi inclusa l’eventuale predisposizione di nuove norme statutarie e regolamentari”.
Non è così.
L’atto di nomina del Commissario da parte del Coni dice sì che lo stesso è istituzionalmente deputato a provvedere a “tutti gli atti necessari per il regolare funzionamento della Federazione, anche in relazione alle funzioni di controllo e vigilanza sulle strutture federali, ivi inclusa l’eventuale predisposizione di nuove norme statutarie e regolamentari” ma “AL FINE DI CONSENTIRE LA CORRETTA RICOSTITUZIONE DEGLI ORGANI FEDERALI - IN TUTTE LE SUE COMPONENTI - E LA CELEBRAZIONE DELL’ASSEMBLEA ORDINARIA ELETTIVA”. Quest’ultimo concetto, omesso nel decreto del Consiglio di Stato mentre nel provvedimento del Tar era ben espresso, è fondamentale perché fa capire come il Commissario poteva sì predisporre nuove norme statutarie e regolamentari ma dovevano avere come finalità “la corretta ricostituzione degli Organi federali – in tutte le sue componenti – e la celebrazione dell’Assemblea ordinaria elettiva”. E il cambio di format della Serie B non è di certo finalizzato alla “corretta ricostituzione degli Organi federali” e alla “celebrazione dell’Assemblea ordinaria elettiva”.
La decisione odierna l’avevamo messa tra le ipotesi possibili. Ma siamo pronti a continuare a dare battaglia il prossimo 15 novembre perché gli argomenti legali sui quali discutere, come si vede, non mancano di certo".