Comunque vada, stasera il cielo sarà rossoblù. Il Crotone di Ivan Juric cerca la risposta più importante di questa prima parte di stagione: è arrivato il momento di sognare in grande? Il Cagliari di Massimo Rastelli cerca invece la conferma: è la vera ammazza campionato? Poche ore e sapremo le risposte. L'Ezio Scida è già tutto esaurito da giorni e i rossoblù sardi hanno una tradizione tutt'altro che positiva da queste parti: due partite con altrettante sconfitte, l'ultima finì 4 a 2. Chi conosce bene la passione e le pressioni che il fortino calabrese sa dare è Pasquale Foggia, autore di due piccoli miracoli sportivi con entrambe le maglie: "Di Cagliari ho dei ricordi bellissimi – racconta ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com - sia sportivi che umani. E' stato l'anno in cui ho fatto una doppietta alla Juventus e in cui c'è stato l'esordio in Nazionale. La città è molto bella, si vive bene e ci sono persone molto ospitali. Mi trovavo veramente alla grande, poi è capitato quell'episodio negativo. Però non cancella il resto, non cancella l'affetto della gente e il fatto che grazie al Cagliari ho vestito la maglia azzurra e ho avuto la possibilità di mettermi in luce in serie A e fare poi una buona carriera".
La famosa salvezza del 2008 è entrata a far parte delle grandi imprese della storia rossoblù: "Dopo la vittoria arrivata all'ultimo respiro con il Napoli, in casa, abbiamo capito che con quella mentalità potevamo, se non salvarci di sicuro, almeno giocarcela fino alla fine. Sono proprio questi episodi che ti rimangono di una carriera, emozioni e gioie intense e inaspettate. Salvarsi in serie A partendo da ultimi nel girone d'andata non può che essere un'impresa che ti riempie di soddisfazione". Impresa che, purtroppo per i sardi, l'anno scorso non è riuscita. Attualmente prima in serie B, la squadra di Rastelli sembra la più attrezzata per il salto diretto: "Il Cagliari è fuori concorso, nel senso che ha dei giocatori di categoria superiore e un allenatore molto bravo e preparato. Rastelli fa giocare bene la squadra ed è uno dei pochi che pensa a fare gol più che a evitare di subirli. Ha una mentalità votata all'attacco ed è divertente e piacevole vedere le partite del Cagliari. Penso che Farias sia un giocatore fortissimo, con delle qualità notevoli non solo per la categoria. Spero che riesca ad affermarsi anche in serie A. Melchiorri è una bellissima scoperta, mi ha veramente impressionato. In organico i rossoblù hanno anche giocatori d'esperienza come Gianni Munari, che ho avuto come compagno nella Sampdoria ed è una garanzia in promozioni".
Nella rosa del Cagliari ci sono calciatori che Foggia conosce bene: "Mi piace sottolineare la presenza di Marco Storari, mio compagno proprio a Cagliari l'anno della salvezza, portiere fortissimo, e di Daniele Dessena, che ora non può dare il suo contributo ma al quale auguro una pronta guarigione perché è un ragazzo eccezionale. Una rosa che non ha bisogno di presentazioni. Daniele e Gianni hanno caratteristiche non proprio simili, però Gianni è un ottimo centrocampista, in grado di dare un grande contributo. Chiaro che numericamente adesso il Cagliari ha bisogno di un giocatore, possibilmente di valore simile a quello di Dessena. Tra un paio di mesi si sentiranno le fatiche di un campionato lungo e dispendioso e c'è bisogno di alternative di qualità. Se fanno questo sforzo economico deve valerne la pena". Il Cagliari troverà un avversario in più, lo Scida: "Come ogni stadio che registra il tutto esaurito, specialmente al sud, si tratterà di un valore aggiunto. E' una partita talmente bella ed aperta che mi aspetto sfrontatezza da entrambe le squadre. Il Cagliari non si farà certo intimorire dall'aspetto ambientale".
Tanti i talenti nella rosa dei calabresi, come nel periodo di Foggia: "Anche a Crotone ci fu una salvezza quasi miracolosa perché eravamo a undici punti dalla Triestina, che rappresentava l'ultimo posto utile per i play-out. Lì hanno una mentalità e una filosofia da calcio vero e da sempre puntano sui giovani di valore. Ricordo che c'erano giocatori come Konko, Gastaldello, Mirante, Vantaggiato...ragazzi che poi hanno fatto una buona carriera. Il valore aggiunto è da sempre il direttore Peppe Ursino che conosce a memoria le caratteristiche di tutti i giocatori ed è rimasto uno dei pochi che va ancora a vederli sui campi e non al computer. Quello fatto dal club pitagorico è calcio vero. Poi c'è un ambiente che ti permette di lavorare con tranquillità e di concentrarti sul calcio". E questo ha permesso di trovare il mix ideale per un campionato da rivelazione: "Sinceramente non mi aspettavo a inizio stagione che potessero lottare per traguardi così importanti. Però con il lavoro quotidiano, i giocatori giusti, l'ambiente che ti lascia tranquillo senza fare pressioni e un allenatore bravo comeJuricecco che le sorprese possono venire fuori. Ci sono giovani, come Budimire Ricci, veramente molto interessanti. Nella serie B di quest'anno sono ormai una realtà e tutte le squadre dovranno rispettarli come tali".