Tutta la squadra si è schierata con lui, la stragrande maggioranza del pubblico anche. De Zerbi non ha perso il Foggia perché lui stesso lo ha costruito con amore e passione. Ma ha rischiato di perderlo per qualche minuto, dopo la sconfitta nel derby di Lecce. Cosa è successo? La società (o meglio, la proprietà) ha infatti avuto qualche dubbio se andare avanti o meno con il suo allenatore.
Qualche telefonata è partita, contatti interlocutori, sondaggi esplorativi per capire se altri profili potevano essere più adatti alla delicatezza del momento. Un'incertezza (figlia forse della delusione post derby) che ovviamente ha scalfito e tradito la fiducia di De Zerbi nei confronti di chi lui stesso ha sempre sostenuto, appoggiato, persino invitato ad investire nel Foggia per provare a riportarlo in Serie B.
La pazza domenica foggiana è proseguita però con la presa di coscienza dei giocatori, decisi a far valere la propria voce nei confronti del club e a mostrare la propria vicinanza al proprio allenatore, nella totale unanimità. Nel frattempo, la stessa società si è resa conto che esonerare De Zerbi sarebbe stato un clamoroso autogol: solo la settimana scorsa il Foggia era primo, applaudito da tutto lo Zaccheria in festa a fine primo tempo contro il Matera, due anni dopo un percorso di vittorie e bel gioco.
Adesso però, Foggia e il Foggia vorrebbero coronare questi sforzi con la promozione, più lontana dopo la mezza fuga del Benevento. E il primo a volerla è proprio l'allenatore. Lui che ha voluto questo gruppo e difeso questa realtà, senza lasciarla l'estate scorsa alle prime richieste di B (Avellino e Catania), senza adesso farsi distogliere dall'obiettivo-B andando anche solo a parlare con chi - dalla serie A- vorrebbe almeno conoscerlo in proiezione futura. Così, dopo una domenica di tensioni e riunioni, tutto resta come prima. Forse più di prima.
Perché dirsi addio adesso, a 11 partite dalla fine, con il traguardo ancora a portata di Foggia, sarebbe poco produttivo e irrispettoso del lavoro svolto per arrivare fino a qui. A furor di...De Zerbi, allora, il Foggia ritrova la quiete dopo la tempesta. Aspettando la Coppa Italia (a Siena) e poi la Lupa Castelli. E aspettando adesso che i giocatori confermino sul campo, con carattere e prestazioni, di essere ancora e sempre con la propria guida.