Focus Modena - Pavarese: "C'è voglia di rivalsa, riporteremo questa pi...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 08/03/2017 -

Focus Modena - Pavarese: "C'è voglia di rivalsa, riporteremo questa piazza dove merita. Che privilegio lavorare nel Napoli di Maradona"

profile picture
profile picture

Ordinata, lineare, affascinante. Ammalia Modena città, colpisce per quel senso di armonia che riesce a trasmettere. Palazzi, chiese, musei, opere architettoniche. Poi c’è il calcio, che quale sport in sé potrebbe rientrare perfettamente nell’ambito culturale. La cultura del Modena, appunto. Che negli ultimi anni, però, si è andata attenuando. La retrocessione in Lega Pro, quale ultimo, sofferto atto di un disincanto crescente. Sintomatico, però, di un attaccamento viscerale e di un amore importante.

Presente (soprattutto), ma anche futuro con Luigi Pavarese, il direttore sportivo. Priorità assoluta all’oggi, “ad una situazione di classifica ancora da sistemare, paghiamo la retrocessione e un inizio difficile. Ma prima di tutto abbiamo l’obbligo assoluto di onorare sempre questa maglia per la gente e per Caliendo. L’altra cosa importante è quella di smetterla di pensare al Modena che sarebbe potuto essere o a quello del passato perché così facendo perdiamo di vista il presente”. Chiarezza, spontaneità e un rammarico, “quello di non esser ancora riuscito a trasmettere in toto all’ambiente la mentalità vincente che mi caratterizza”. Dieci partite al termine e una zona playout da evitare, a tutti i costi. Input diretto, pochi giri di parole: “Ora servono carisma e personalità, sono dieci finali. Noi, lo ripeto, indossiamo la maglia di una società ultracentenaria e di una città fantastica quindi nessuno, io per primo, può permettersi di accontentarsi”. Tutti insieme. Serve unione, con un auspicio ben esplicato… “Mi auguro che la gente possa tornare numerosa allo stadio. I tifosi possono essere il nostro uomo in più e darci quella spinta che ci serve”.

Otto mesi di Modena. Quanto basta per innamorarsi. Della città, della squadra, di tutto. “Spero di rimanere qui per tanti anni. Il centro di Modena è bellissimo, scendo di casa, mi faccio qualche passeggiata e c’è una serenità unica nell’aria. E se a dirlo è un mammista, molto attaccato al sud e alla sua terra…”. Sguardo al futuro, inevitabile no? Caliendo è animato da grande voglia di rivalsaspiega Pavarese ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com e vorrebbe riportare il Modena quantomeno in Serie B. Quando è arrivato lottò per la A e venne eliminato ai playoff. L’anno dopo, peraltro, aveva fatto una squadra importante, convinto di poterci riprovare e invece si è ritrovato in Lega Pro. Ma questa è una piazza importante e tornerà dove merita”. Un mix tra auspicio e promessa.

Un salto indietro nella carriera di Pavarese. Emozioni, ricordi, campioni… “Innanzitutto ci tengo a dire che mi ritengo una persona fortunata per essermi riuscito ad affermare nel mondo del calcio. Ho avuto l'onore di avere a che fare con maestri e presidenti importanti. Penso ad esempio a Sibilia e Ferlaino, gente che se potessi clonerei. Ho avuto il privilegio di lavorare come segretario generale nel Napoli di Maradona, poi dal 1995 ho intrapreso la strada di direttore sportivo”. Maradona, esempio e modello. Maradona, amarcord e amicizia. Maradona, tutto. “Lavorare con lui è stato un doppio, triplo, quadruplo privilegio. Era uno spettacolo vederlo anche soltanto allenare, indescrivibile davvero. Mi ricordo una cosa soprattutto: lui faceva un’ora di tecnica individuale tutti i giorni. Quando lo racconto, le persone non ci credono, ridono… ‘Maradona aveva bisogno di allenarsi sulla tecnica?’. Ma questo significa essere un campione. Se oggi vai a dire una cosa del genere ad un giovane ti ride dietro, si credono tutti fenomeni”. L’altro grande ricordo è di colore granata, il ToroLa famosa sedia di Mondonico sollevata ad Amsterdam era quella dove ero seduto io”.

Aperto e chiuso l’album dei ricordi. Oggi conta solo il presente, i risultati. Conditio sine qua non per qualsiasi giudizio, anche di valore, nel mondo del calcio. E allora Modena, carpe diem.



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!