Si è tenuta questa mattina a Firenze l'inaugurazione del Museo Franchi presso il Cortile di Michelozzo a Palazzo Vecchio.
Una mostra fotografica ricca di cimeli, dedicata interamente al centenario di Artemio Franchi, ex dirigente del calcio italiano e internazionale.
Oltre al presidente della regione Toscana, Eugenio Giani e il Sindaco di Firenze, Dario Nardella che ha tagliato il nastro, presente all'evento anche il presidente della Lega Pro, Ghirelli: “Franchi è stato un innovatore che ha letto le radici profonde della storia d’Italia, proiettato all’Europa e al mondo. La lettera d'amore che scrive alla futura fidanzata è incredibile, di una bellezza straordinaria… C’è il privato e il grande dirigente. Ragionava sui giovani, dicendo ai presidenti di fare formazione: sembra una lezione per oggi. C’è una terribile amarezza ma una voglia ancora più forte di ripartire. Se i convocabili in Nazionale sono 110-120 non andiamo da nessuna parte, servono infrastrutture materiali e immateriali. Anche Francia e Germania hanno mancato due Mondiali di seguito ma poi hanno saputo cambiare. Ora non c’è più tempo, senza volontà si può andare tutti a casa”.
Presente all'evento anche Francesco Franchi, figlio dell'ex presidente Uefa: "Non c'è dubbio che siamo commossi da questo. Mio padre quando poteva, quando era a Firenze, seguiva sempre la Fiorentina, e la Rondinella quando non c'era la Fiorentina. Ovviamente siamo grati al club di Commisso che si ricorda di questo dirigente, al quale è intitolato lo stadio dove i viola giocano e che fra l'altro, lo dico con un'immensa soddisfazione, sarà ristrutturato per diventare uno stadio moderno e aiutare la Fiorentina anche a svolgere meglio il suolo ruolo sociale, oltre che sportivo, che deve avere in questa città. Un giocatore a cui si sarebbe affezionato? Prima aGigi Riva, Rivera, Mazzola, Zoff... Il mondo è molto cambiato perché quando c'era mio padre esistevano i calciatori bandiera, quelli che entravano in una società e facevano tutta la loro carriera lì, mentre oggi non è possibile e praticabile. Di sicuro mio padre si sarebbe innamorato di Davide Astori perché era un ragazzo serio, che si impegnava, che aveva la famiglia come valore... Per cui evidentemente, questo tipo di calciatori sono quelli che servono all'Italia".
E sulla questione strutture con il progetto della Fiorentina con il Viola Park: "Sarebbe sicuramente stato entusiasta perché è evidente che, quando una società investe in infrastrutture che possono aiutare i giovani calciatori a crescere e aumentare l'affetto del territorio dove la squadra è ospitata, sarebbe sicuramente entusiasta. Ci sono altri esempi come Inter, Milan, Juventus... Ben venga questa splendida iniziativa che il presidente Commisso e tutta la società hanno voluto fare. Credo sia un enorme regalo per Firenze e per la Fiorentina".
Il figlio dell'ex vicepresidente FIFA si è poi soffermato sul momento del calcio italiano: "Il modello va ricercato a livello di tutte le attività professionistiche, Serie A, Serie B e Lega Pro, perchè è indispensabile. Se guardiamo il minutaggio dei giovani italiani in tutte le tre categorie professionistiche sono veramente troppo bassi. Il bacino di giocatori a cui Mancini può attingere supera di poco i 100... Se facciamo i confronti con Francia, Inghilterra e Spagna, ci accorgiamo che lì si parla di migliaia. Qui c'è la vera differenza, per quello dobbiamo veramente ripensare il modello e, purtroppo, il percorso sarà di sangue, sudore e lacrime. Non sarà semplice, anche perché i modelli economici dei nostri professionisti negli ultimi anni si sono rivolti più all'estero che ai bacini italiani e invece bisognerà farlo".