Kuba uguale vittoria. La Polonia sorride e vola ai quarti, grazie uno dei suoi vecchietti, tra i più sorprendenti protagonisti di Euro2016. Tre gol e due assist in quattro partite: Jakob Blaszczykowski c'è. Ed è uscito dal guscio, dimostrando la pasta del talento di Dortmund, meno di quello fiorentino. Dall'Italia è passato ma ha già salutato, ricordato più per la complessità del cognome piuttosto che per le giocate. Visto troppo poco in questa stagione per poter essere compreso fino in fondo. Poi gli infortuni, che lo hanno portato fuori dall'orbita della Serie A e lasciato cadere nel dimenticatoio. Ahi, Fiorentina.
Ma chi se lo sarebbe aspettato così, dopotutto? Niente sette milioni per il riscatto prima dell'Europeo e ora BVB che ora se lo ritrova tra i suoi, come quasi un decennio fa. A 30 anni ancora non ha voglia di defilarsi, nonostante le premesse tutte fragilità e discontinuità delle ultime tre stagioni e, in particolare, dell'avventura in viola. Una delle peggiori della carriera, che ha fatto però da base a un exploit finora straordinario con la nazionale. Voglia di sacrificio, corsa e feeling speciale con due che conosce più che bene, come Piszczek e Lewandowski. Il risultato è un ottavo di finale sensazionale strappato alla Svizzera, il primo della storia della Polonia.
In due settimane, Kuba si è riscattato, facendo meglio in termini di numeri che in tutta una stagione. E ora? Il Borussia Dortmund potrebbe anche pensare tenerselo stretto, facendo mangiare le mani ai dirigenti - non così colpevoli - della Fiorentina. Per un mercato finora più che rivolto ai giovani, Blaszczykowski potrebbe essere il collante tra le generazioni giallonere, chioccia per gli Emre Mor, Markel Merino o Ousmane Dembele. Ma anche - perchè no? - una risorsa per puntare al colpo grosso: detronizzare il Bayern. Viste le premesse, più che evidenti in questo Europeo, Kuba può nuovamente rilanciarsi. Infortuni permettendo. E non ditelo alla Viola.