Lunedì sarà un anno dalla sua scomparsa. Davide Astori manca a tutti, nessuno si è abituato alla sua assenza. Soprattutto chi ne ha condiviso battaglie ed emozioni nello spogliatoio. Gioie e dolori.
"Ci manca, tanto. Soprattutto nei momenti di difficoltà - racconta Pezzella ai microfoni del sito ufficiale della Fiorentina - l'anno scorso, quando non vincevamo, la sua tranquillità e serenità sono state fondamentali. Ora usciamo dallo spogliatoio con la sua maglia e ci sentiamo più forti. Sappiamo che lui in campo è sempre con noi. Ci spinge da lassù, da gran capitano vuole che la squadra faccia bene".
Davide, la sua spalla: "Il primo ad essermi stato vicino quando sono arrivato. Per me era un calcio del tutto nuovo e lui mi ha aiutato a capire come funzionava. È stato un esempio per tutti, ha saputo creare un legame unico fra la gente e la squadra. Adesso la fascia la porto io, ma in squadra abbiamo tutti la stessa responsabilità. Le mie parole hanno lo stesso peso di quelle degli altri".
Una tragedia che ha fatto piangere molto, ma anche riflettere: "Sono cose che ti fanno capire quanto la vita sia preziosa oltre al calcio. A volte facciamo problemi per delle sciocchezze, ma sono altre le cose più importanti. Io mi sento cresciuto perché ho preferito portarmi dietro un bel ricordo di Davide e i suoi valori positivi".
Davide è più vivo che mai. Lo è anche nella testa di Stefano Pioli, che ha trovato fin da subito in lui un vero punto di riferimento: "Ci manca tanto ma è sempre presente con noi - le sue parole nella conferenza stampa pre Atalanta - solo chi è all'interno del nostro gruppo lo può capire".
Ha lasciato un'eredità importante: "Un esempio di serenità, di rispetto e lealtà che mi auguro possa essere tramandato e conservato. Giusto ricordarlo su tutti i campi. Per noi sarà una settimana impegnativa. Lunedì andremo tutti a San Pellegrino per salutare Davide".