Fiorentina, Pioli: "Noi squadra tosta. Ora cavalchiamo l'entusiasmo"
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Data: 01/09/2018 -

Fiorentina, Pioli: "Noi squadra tosta. Ora cavalchiamo l'entusiasmo"

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L'allenatore della Fiorentina si prepara a sfidare l'Udinese, dopo il 6-1 inflitto al Chievo all'esordio: "Non sono spaventato dai complimenti. Occhio alla squadra di Velazquez, ha giocatori di gamba dal centrocampo in avanti e tanta tecnica".
L'allenatore della Fiorentina si prepara a sfidare l'Udinese, dopo il 6-1 inflitto al Chievo all'esordio: "Non sono spaventato dai complimenti. Occhio alla squadra di Velazquez, ha giocatori di gamba dal centrocampo in avanti e tanta tecnica".

L’esordio è andato benissimo, adesso la speranza è di fare il bis. La Fiorentina, dopo il netto 6-1 con cui ha aperto il suo campionato contro il Chievo, si prepara ad accogliere l’Udinese. Sempre al Franchi, davanti ai propri tifosi, come sette giorni fa. I tre punti l’obiettivo, perdersi dietro ai complimenti dell’ultima settimana il rischio: “Ma non temo l’adrenalina post esordio, anzi commenta Stefano Pioli nella conferenza stampa della vigilia - avevo dubbi prima del Chievo semmai, perché era tanto che ci allenavamo senza giocare. I miei giocatori devono approfittare di tutto ciò, dell’ambiente caloroso ed entusiasta che si è venuto a creare”. A dare un’ulteriore carica saranno proprio i tifosi, che “scorteranno” la squadra fino allo stadio: “Sarà molto emozionante, ai ragazzi farà davvero piacere. Ci darà un’ulteriore spinta. Conosco la passione dei tifosi, li ringrazio e dico che adesso sta a noi. Siamo un gruppo tosto, ma le difficoltà arriveranno”.

Una di queste potrebbe essere l’Udinese, che si presenta al Franchi forte di un pareggio e una vittoria nelle prime due di campionato: “Ha due grandi qualità – sottolinea l’allenatore viola – ovvero giocatori di gamba dalla metà campo in su e una grande tecnica. Inoltre è una squadra attenta in difesa, che in attacco bada più alla velocità che al fraseggio. Sarà un avversario ostico, difficile. Velazquez? Sinceramente non lo conoscevo – ammette – ma se l’Udinese lo ha voluto allora vuol dire che in passato ha fatto un bel lavoro. Stimo molto gli allenatori giovani che riescono ad imporsi ad alti livelli”.

Due squadre che hanno stupito un po’ tutti, dunque. L’una davanti all’altra: “Se saremo la sorpresa del campionato? No, dobbiamo pensare solo all’Udinese – puntualizza Pioli – una squadra giovane come la nostra non può permettersi di guardare troppo in avanti. In settimana ho visto delle belle cose al centro sportivo, che mi fanno ben sperare. Poi bisogna anche essere realisti e ammettere che, fra le prime dieci squadre, alcune sono più forti di noi e altre almeno al nostro stesso livello”. E sugli undici che scenderanno in campo domani: “In serata avremo l’ultima seduta, valuterò lì. Mirallas e Pjaca? Stanno meglio, mi piace la loro voglia di raggiungere il livello degli altri. Presto ci riusciranno”.

Con il Chievo, a tratti, è sembrata una Fiorentina molto diversa rispetto a quella dell’anno scorso. Più verticalizzazioni, più profondità: “Ma ci vogliono più partite per capire realmente le differenze. Domenica scorsa siamo stati bravi a sfruttare le possibilità che gli avversari ci hanno dato. Noi abbiamo verticalizzato più del solito, capendo bene le situazioni. Ma l’atteggiamento cambierà in base a chi hai davanti. Detto questo il mio calcio deve essere intenso e aggressivo. Deve approfittare di quegli spazi che qualunque avversario ti lascia”.

A guidare l’attacco ci saranno loro due, i figli d’arte di questa Fiorentina giovanissima: “Abbiamo deciso di puntare molto su Simeone. E’ al suo terzo anno in Italia, ha già fatto molto bene e conosce tutto. Mi aspetto molto da lui, ma credo che abbiamo fatto la scelta migliore considerando la sua crescita. Chiesa? Ha le qualità per fare più gol dell’anno scorso. Gli manca solo una cosa, su cui sta lavorando: essere più attivo nei 95’”. Chiosa anche sui volti nuovi, come quelli di Norgaard ed Edimilson: “Stanno crescendo, sono pronti per essere utilizzati domani”.

Adesso l’Udinese, quindi. Poi la sosta per le Nazionali: “No, non la maledico – scherza Pioli – anzi, mi auguro che chi fra i miei venga chiamato possa giocare. Ne hanno bisogno. Poi qui a Firenze lavoreremo bene con chi rimarrà”.



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