Fiorentina: lavori in corso. Un nuovo ciclo per costruire il proprio futuro e un nono posto a quota 13 che garantisce tutta la tranquillità necessaria per formare i giovani e giovanissimi in rosa. Dai più esperti Sportiello, Veretout, Benassi, Babacar, Cristoforo, Simeone passando per il gioiellino Chiesa senza dimenticare l’altro gioiellino di casa Viola: Simone Lo Faso, fresco di esordio oggi in questa Serie A. Dicono sia lui il vero talento del futuro: chi l’ha visto giocare è pronto a scommettere sulle qualità del classe ’98 ex Palermo. Uno di quelli nati col pallone nel vero senso della parola. Parola di papà Carmelo: “Non era monello, ma non stava mai fermo. Quando finiva di giocare e tornava a casa riattaccava subito con il pallone: le porte delle stanze si trasformavano in quelle di un campo di calcio e se qualche volta gli toglievamo la palla lui prendeva nastro adesivo e giornali, li appallottolava e ricominciava a giocare. Il giorno della prima comunione di suo fratello Daniele il fotografo non è riuscito a fargli lasciare la palla nemmeno per un secondo”. Da piccolissimo faceva già la differenza: “Simone aveva otto anni, lo lasciavo al volo davanti al cancello raccomandandogli solamente di divertirsi. Un giorno mi chiese di accompagnarlo in via Resuttana dove era in programma una partita. Calcio d’inizio alle 16:00 ma alle 16:15 eravamo ancora in macchina nel traffico. Simone era già pronto con il completino e scalpitava. Quando siamo arrivati al campo è schizzato via dalla macchina e il suo allenatore lo ha fatto entrare in campo. La sua squadra perdeva 4-0 ma quando entrò realizzò cinque gol. Da quella volta non mi sono più perso una sua partita”. Seconda punta o trequartista, con tecnica in velocità e dribbling come armi migliori. E pensare che “se l'allenatore me lo chiede io mi metto anche in porta. A inizio carriera facevo il difensore, poi l'esterno di difesa ed il centrocampista. Da piccolo mi sarebbe piaciuto fare anche il portiere". Per Simone basta giocare, non importa dove. L’importante è dimostrare di cosa è capace. Un talento capace di far innamorare Roberto De Zerbi ai tempi del Palermo, tanto che l’allenatore bresciano decise di regalargli l’esordio assoluto in A in Palermo-Milan del 6 novembre 2016, dove Lo Faso fece intravedere grandi cose. “Sì ma… non mi tremavano le gambe! Ho saputo reggere la tensione cercando di restare tranquillo”. Personalità. Tale da accostarlo per caratteristiche ad Antonio Cassano. “Il paragone mi lusinga, forse ci somigliamo per tocco di palla, ma di strada da percorrere ne ho ancora tanta”. Il punto di riferimento in realtà è un altro. “Mi piacciono le giocate ed i movimenti senza palla di Cristiano Ronaldo. A lui piace sempre inserirsi, attaccare e fare gol. È un punto di riferimento". La scorsa estate Lo Faso ha deciso di sposare il progetto Viola per potersi misurare ancora in Serie A: "Questo è un passo fondamentale per la mia carriera. La Fiorentina è una grandissima società, io sono ambizioso ed amo le sfide: ho deciso di accettare questa sfida. Voglio ringraziare il Palermo, mi ha dato tantissimo in questi 11 anni”. Lasciare Palermo però per un palermitano doc come lui è stato tutt’altro che semplice. “Solo un palermitano può capire cosa significa veramente vestire la maglia del Palermo. È un orgoglio: quando indossi il rosanero rappresenti il tuo popolo. Amo la mia città: Mondello, la spiaggia è bellissima; ma anche il Teatro Massimo ed il centro storico. È un orgoglio essere cresciuto nella città di Falcone e Borsellino: con le loro gesta sono diventati un punto di riferimento per tutti". La Fiorentina ha deciso di puntare fortissimo e tanto su di lui superando la concorrenza di club come Monaco e Milan. Operazione chiusa con la formula del prestito oneroso a 300 mila Euro, con diritto di riscatto fissato a 2,7 più bonus legati a presenze con il club, l'Under 21 e la Nazionale maggiore. Nell'accordo prevista una percentuale di futura rivendita in favore del Palermo. Il giovane classe ’98 non ha esitato nemmeno un attimo: "C'erano voci ad inizio ritiro, altri club italiani ed il Monaco mi avevano richiesto. Quando ho saputo della Fiorentina ho detto subito di sì, come si fa a rifiutare la Fiorentina?". Oggi è stato ricompensato con l’esordio in Viola in Serie A al 71’ di Benevento – Fiorentina subentrando a Chiesa. Guadagnandosi prima l’in bocca al lupo di Saponara via Instagram stories: “Che sia la prima di tante” e i complimenti di Sportiello a fine partita: “Ha grandi qualità”. Insomma, che il ragazzo abbia talento è indiscusso. I compagni lo stimano, lo sanno: Simone Lo Faso può rappresentare il presente e il futuro del nuovo ciclo della Viola.
Data: 22/10/2017 -