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Data: 01/02/2018 -

Fiorentina, Corvino: "Fiero del lavoro fatto, dispiaciuto per non aver compattato l'ambiente. I Della Valle vogliono un'azienda sana"

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Telefono in mano fino a tarda serata, così Pantaleo Corvino è stato catturato dalla telecamere ieri sera a Milano, laddove ha concluso gli ultimi affari di questa sessione di mercato. Via Babacar, che va al Sassuolo a titolo definitivo per 10 milioni. Al suo posto ecco Falcinelli, che arriva in prestito con diritto di riscatto. In entrata è arrivato anche Bryan Dabo, centrocampista francese classe 1992 e che vanta uno scudetto in Ligue 1 con la maglia del Montpellier: "Siamo arrivati alla fine del mercato di gennaio, che è molto complicato oltre che avaro in termini di risorse per arricchire l'organico o una squadra titolare - ha esordito così durante la presentazione dei due giocatori- Con Falcinelli e Dabo pensiamo di aver fatto del nostro meglio per rinforzare la rosa. Speriamo che possano essere in grado di farlo, perché arrivare a stagione iniziata non è semplice. Detto questo, siamo convinti di aver preso due ragazzi dalle capacità importanti". Poi un bilancio su questo mercato, che si è chiuso con un attivo da otto milioni: "Non ho pensato ad impoverire la squadra. Tutto quello che abbiamo fatto fino ad adesso non è figlio del mercato di gennaio, ma di ciò che abbiamo fatto da quando sono tornato qui a Firenze. La città mi ha chiesto chiarezza da subito e io l'ho data. Il nostro obiettivo era quello di ripianare un certo debito e di alleggerire il monte ingaggi, perché una società che fattura 85 milioni non può pagarne 70 di stipendi. Ci siamo messi a lavoro per questo, delle volte siamo andati bene, altre no. Mi sento fiero da un lato, perché dai 40 milioni in rosso siamo passati ad un attivo che ci permette di poter comprare senza dover vendere. Una parte di ciò che abbiamo incassato verrà speso per le strutture del settore giovanile, che è tornato a fare una finale Scudetto. Poi mi sento anche deluso dal fatto di non essere riuscito ad unire l'ambiente, nonostante i miei sforzi". Di qui il collegamento a quanto detto dopo la sconfitta della Fiorentina contro il Verona: "Ho denunciato un clima non facile intorno alla squadra? Domenica ci ho messo la faccia per chiedere scusa a nome di tutti. Mi è stato chiesto come si facesse a lavorare a certe condizioni e io ho semplicemente risposto. Mi sono permesso soltanto di dire quanto mi dispiacesse lavorare in un clima così difficile, ma poi le mie parole sono state fraintese e mal interpretate. Se non riesco a comunicare questo la colpa è mia". Da quando è arrivato la linea dettata dalla società è sempre stata la stessa: "Mi è stato detto che sto lavorando come se fossi ancora a Lecce. Ad oggi, se non si rispetta certi parametri, la società rischia ii fallimento. E i Della valle vogliono impostare la Fiorentina come un'azienda sana, che rispetti i conti. Babacar non aveva un progetto tecnico che giustificasse il suo ingaggio, Hagi lo stesso. Questo il ragionamento fatto per quanto riguarda le uscite. Noi bisogna prendere esempio da Atalanta e Sampdoria? Questa è una stortura. Se vado ad analizzare i punti fatti dai Della valle in questi anni di presidenza, questi sono decisamente maggiori rispetto alle squadre citate. Il nostro settore giovanile è uno dei migliori in Italia e ci ha garantito anche dei guadagni con le cessioni dei vari Bernardeschi e Babacar" Chiosa finale sulla prossima trasferta, quella di Bologna. Ci sono stato un anno e mezzo, non posso dire di non avere un bel ricordo. Abbiamo ottenuto la promozione e poi la salvezza in A. Poi alla nona giornata eravamo noni. Ma, nonostante questo, è stato lì che ho comunicato di voler interrompere il rapporto, pur avendo altri due anni. Diawara preso a 600 000 euro una grande vittoria, perché poi con lui ci hanno fatto la più grande plusvalenza della loro storia. Contro il Bologna ho vinto tre volte su tre da ex. Spero di riuscirci una quarta"



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