Un bilancio della stagione appena conclusa e, inevitabilmente, uno sguardo al futuro. Mario Cognigni, presidente esecutivo della Fiorentina, in un'intervista a Gazzetta.it parla dei progetti di crescita del club, di quanto di buono fatto finora, del progetto per il nuovo stadio di proprietà ed anche di mercato (del gennaio scorso e quello che verrà) di Paulo Sousa e della famiglia Della Valle che "è ancora presente. E la Fiorentina che si appresta a nascere sarà preparata e proiettata verso il futuro a livello tecnico ed organizzativo". Rassicurazioni per i tifosi viola perchè c'è la consapevolezza dei risultati positivi, sulla base dei quali guardare al futuro con ottimismo, e di cosa invece bisogna migliorare. "Un bilancio della stagione? Se guardiamo al risultato finale, l'ennesima qualificazione alle coppe Europee, allora è positivo. Ma dopo un inizio meraviglioso, non possiamo negare che la seconda parte di stagione ci ha regalato più di un'amarezza", ha spiegato Cognigni.
"Vogliamo crescere ancora: cercando giovani talenti a livello internazionale, avendo maggiori contatti e osservatori in giro per il mondo, migliorando il nostro scouting, la nostra rete di rapporti con agenti e club. Cerchiamo giovani di talento e giocatori già pronti con un unico comune denominatore: la voglia di affermarsi, di rivincita o di confermare in maglia viola il proprio valore. Gente che abbia fame, personalità, carattere. Che sia ambiziosa e voglia vincere qui, non solo mettersi in vetrina - ha affermato -. Il nostro settore giovanile sarà potenziato e seguiremo da vicino chi andrà in prestito per valutarne progressi o rinascite. Tutto questo richiede una struttura con ruoli molto ben definiti". Il mercato dello scorso gennaio non ha soddisfatto le aspettative e Cognigni non l'ha nascosto: "I giocatori che speravamo ci potessero regalare qualche soluzione in più non hanno reso secondo le aspettative, uno (Benalouane, ndr) addirittura non ha reso nulla. Nel mercato può accadere, ci dispiace e recitiamo il mea culpa. Ma giustificare due sole vittorie in 12 partite finali con il mercato di gennaio ritengo sia sbagliato. Siamo usciti presto e con profondo rammarico dalla Coppa Italia: il 16 dicembre agli ottavi in casa col Carpi. E poi abbiamo incontrato un grande Tottenham che ci ha eliminato il 25 febbraio ai sedicesimi dall'Europa League. Le coppe non ci hanno spremuto come in passato, quindi avremmo dovuto fare meglio nel ritorno, vista la grande qualità mostrata nel gioco e nella personalità della squadra durante l’andata, quando Sousa ha conquistato tutti. Da lì dobbiamo ripartire".
E sempre con lo stesso allenatore, con cui il confronto è costante: "Con Paulo abbiamo parlato spesso, ci siamo confrontati e abbiamo condiviso tante idee per il futuro. E i dirigenti vicino alla squadra ci sono sempre stati, ciascuno con il proprio ruolo. A Paulo, che abbiamo scelto e apprezziamo perché è un tecnico preparato e moderno e un uomo intelligente e ambizioso, dico con affetto: Paulo stai sereno, rigorosamente senza hashtag”.
Per quanto riguarda invece Pasqual, Cognigni ha spiegato come si è arrivati all'addio: “Abbiamo grande stima e rispetto per Manuel e la sua storia viola. Tanto da ritenere che chi è stato capitano e protagonista per tanti anni non meritasse in futuro un ruolo di ripiego, da comprimario. Dai colloqui avuti con Sousa sono emerse per il futuro soluzioni tecnico tattiche differenti”. Poi ha fatto luce anche sulle situazioni legate a Gomez e Rossi: "Sono due nostri giocatori e quindi siamo felici che siano riusciti a rilanciarsi all’estero. Pepito giocando con maggiore continuità e Mario tornando a far vedere quelle doti che ci avevano convinti a un esborso importantissimo per portarlo a Firenze. Ora con un patrimonio tecnico ed economico ritrovato valuteremo con serenità il da farsi”.
Ma il prossimo 'colpo' a cui Cognigni pensa non è tanto di mercato. Sì, perchè il pensiero va alla posa della prima pietra del nuovo impianto di proprietà: “La Fiorentina non è ferma, ma il mercato dura tanto. E speriamo che tra i colpi ci sia anche una pietra… Quella metaforica del nuovo stadio. Dopo anni di trattative, progetti, difficoltà, contiamo questo sia finalmente l’anno giusto per sciogliere gli ultimi nodi e partire: noi siamo pronti. Lo so che i tifosi sono stanchi di parole. Lo siamo tanto anche noi. Vogliamo fortissimamente il nuovo stadio”.
Progetti, mercato e stadio. Un futuro al quale guardare con ottimismo e Cognigni si fa portavoce degli obiettivi tecnici e non di una Fiorentina che sogna e lo fa in grande. E, perchè no, l'ispirazione la può trarre dal Leicester di questa stagione: "Chi non sognerebbe una stagione simile e un risultato così straordinario? Ma è difficilissimo, nonostante la Fiorentina abbia ambizioni superiori rispetto a quelle di inizio campionato del Leicester, che ha comunque introiti superiori a quelli di 15-16 club italiani, Fiorentina compresa. Però del Leicester dobbiamo prendere la lezione che nulla è impossibile se c'è estrema convinzione, tenacia, spirito di gruppo, unità di intenti".