E' stato uno di quelli che l'ha alzata a Roma, 21 anni fa, restando un simbolo nell'immaginario bianconero. "Bisogna andare un po' oltre le proprie capacità": Moreno Torricelli sa come si fa e ha parlato, ospite su Sky Sport 24, della finale di Cardiff del 3 giugno tra Juventus e Real Madrid: "La Juventus arriva nel miglior modo possibile, fisicamente sta molto bene ed è la cosa più importante. Il Real è il detentore dela Coppa e campione del mondo, per questo la Juve dovrà andare un po' oltre le proprie capacità. Penso che la Juve giocherà con Barzagli e Dani Alves più alto, formazione che ha dato molte garanzie sia in fase difensiva che conclusiva. Cuadrado può essere un'alternativa, visto che la Juve ha i numeri contati là davanti. Può essere un'arma".
Inevitabile tentare un paragone con quella Juve del '96. Torricelli la pensa così: "Difficile fare paragoni con squadre di diverse epoche due squadre fortissime, lo era la mia Juventus e lo è questa. Una caratteristica che si è avvicina è la consapevolezza di essere forti e imporre il gioco sia in casa che fuori casa. Quella mi piace chiamarla una squadra 'ignorante', incoscientemente scendeva in campo alla ricerca della vittoria, era la prima stagione in Coppa Campioni. Senza timori reverenziali, non avevamo paura di fronteggiare l'avversario. Senza pensare troppo alla tattica ma gettando il cuore oltre l'ostacolo".
"La finale di Roma fu una delle migliori partite che ho giocato, legata alla vittoria più importante. Giocarla in casa fu particolare, era già una bolgia e un tripudio di colori bianconeri soltanto il tragitto che ci portò allo stadio: solo per quello valeva il fatto di esserci. Vincemmo contro l'Ajax campione in carica, come il Real adesso. Dicono apertamente di essere i più forti? Sembrano un pochettino presuntuosi, ma vuol dire che ne sono consapevoli, hanno qualcosa in più della Juventus. Ma noi abbiamo vinto la finale quando eravamo sfavoriti e ne abbiamo perse due da favoriti, quindi conta fino a un certo punto".