L'incubo di ogni attaccante. Un portiere che in pochi vorrebbero affrontare? Al momento in molto risponderebbero Alisson Becker. Il brasiliano, che in estate ha lasciato Roma destinazione Liverpool, è già un idolo in Inghilterra. Fra i tifosi Reds, ovviamente, ma non solo. Sempre titolare fin qui, 12 le presenze stagionali. Sette le volte in cui è uscito dal campo con la porta inviolata. Insomma, ci sono anche i guantoni del secondo portiere più pagato di sempre sul grande avvio di stagione dei ragazzi di Klopp, primi a pari merito con il City in Premier e in vetta al proprio girone di Champions
"Quando ho lasciato Roma ho pianto" Ha raccontato più volte Alisson. Adesso ha il sorriso e le lacrime le fa scendere agli attaccanti. Fra parate, miracoli e giocate con i piedi, che continua a fare nonostante l'errore contro il Leicester di quasi due mesi fa. Sulla sua strada, nelle prossime due giornate di campionato, Cardiff e Arsenal. Sarà un Halloween movimentato per lui e per i suoi compagni, insomma. Decisamente più sereno per i loro sostenitori e, soprattutto, per un piccolo tifoso.
Che, come ogni bambino della sua età, si travestirà e andrà per le case a fare la fatidica domanda: "Dolcetto o scherzetto?". Lo farà vestito da...Alisson, appunto. Tutto di giallo, dai calzettoni alla maglietta, proprio come si presenta ogni domenica il portiere del Liverpool. Per fare le cose al meglio, papà Tristan ha voluto anche dipingere sul volto del figlio la folta barba del numero uno dei Reds. Poi guantoni alle mani e scarpette ai piedi, giusto per non farsi mancare proprio niente. Della serie "un portiere da paura".
Troppo bello per non fotografarlo. E per non metterne l'immagine anche sulla propria pagina Twitter: "Festa scolastica di Halloween - l'incubo di ogni attaccante" Ha scritto papà Tristan. La foto ha fatto velocemente il giro del web, arrivando anche sui canali social del diretto interessato. Tanto che Alisson ha commentato divertito con delle emoticon: la faccina che ride con le lacrime, una mano che mima l’ok e un’altra con il pollice alzato. Quanto basta per far felice il suo piccolo tifoso, che ha in lui il suo giocatore preferito. E che con la 'sua' faccia proverà a conquistare quanti più dolci possibili