Ezelî Rekabet: la rivalità eterna tra Galatasaray e Fenerbahce
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 02/11/2018 -

Ezelî Rekabet: la rivalità eterna tra Galatasaray e Fenerbahce

profile picture
profile picture
Storia di una delle più grandi rivalità nel mondo del calcio: quella che mette di fronte Galatasaray e Fenerbahce
Storia di una delle più grandi rivalità nel mondo del calcio: quella che mette di fronte Galatasaray e Fenerbahce

Poche città nel mondo possono vantare un’atmosfera mistica come Istanbul, unica nel possedere una doppia identità, europea ed asiatica. I confini dei due continenti la attraversano, sublimando secoli di culture diverse che hanno modellato un ibrido a dir poco suggestivo. Il calcio, tra i maggiori veicoli di sentimenti sociali, è un modo di preservare certe identità, di evitare che si uniscano, di conservare determinati valori con fierezza. La politica non c’entra, nemmeno quando hanno provato a tirarla in ballo: una coreografia raffigurante Rocky Balboa era stata ricondotta attraverso associazioni contorte a Gulen. Galatasaray e Fenerbahce sono due mondi contrapposti: calcistico, religioso, culturale. La sfida tra i due è l’opportunità di tornare indietro nel tempo e rievocare principi che il calcio – più seria tra le cose meno serie – può inquadrare perfettamente.

KITALAR ARASI DERBI – Lo chiamano “il derby intercontinentale”, non a caso. Il Ponte di Galata unisce le due metà della città: a ovest la parte antica ma progressista per l’influenza occidentale, più ricca e a maggioranza musulmana; a est c’è la parte moderna e nel distretto di Fener c’è una delle maggiori sedi della cristianità, il patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Senza scordare quel pizzico d’Italia che aumenta la solennità classica della rivalità: Galata fu una città che nel Medioevo i genovesi valorizzarono appieno, costruendo ponti, torri e palazzi che la resero un centro fondamentale della Turchia, poi inglobato nella megalopoli Istanbul. E che, come il nome suggerisce, darà il nome al Galatasaray.

EZELÎ REKABET – Un altro nome con cui è conosciuto il dualismo tra Galatasaray e Fenerbahce è “rivalità eterna”. Ed effettivamente le origini risalgono all’inizio del secolo scorso. Il Galatasaray nasce dall’idea di alcuni studenti della Scuola del Palazzo Imperiale di Galata, ovvero la Galata Sarayı Enderun-u Hümayuu, fondata nel 1481 e seconda istituzione scolastica più antica di Turchia. Qui si ha una formazione internazionale e gli studenti fondarono la polisportiva che esiste tuttora nel 1905. Il nome divenne ufficialmente quello che conosciamo oggi perché durante una partita furono chiamati dagli spettatori “i gentiluomini del palazzo di Galata”. I primi colori sociali furono il giallo e il nero, ma per scaramanzia furono cambiati: il giallo divenne “dorato con un tocco d’arancio”, il rosso divenne “scuro come la ciliegia”. Insieme diventavano “come una fiamma”, per usare le parole che all’epoca scelse il fondatore del club.

Tutt’altra origine per il Fenerbahce, costretto a nascere in segreto nel 1907 da tre studenti universitari di famiglie importanti, perché il governo non vedeva di buon occhio né le associazioni né che si praticasse uno sport inglese. Alla fine la volontà fu superiore ad ogni ostacolo. Furono scelti i colori: giallo come il faro (in turco fener) che era un punto di ritrovo e bianco come i narcisi che gli crescevano intorno. Il blu che sostituirà il bianco arriverà tre anni dopo. Ben presto la classe operaia cominciò ad identificarsi in questa squadra di calcio popolare, delineando ben presto la spaccatura: i nobili sostenevano il Galatasaray, gli umili parteggiavano per il Fenerbahce.

DALLA POSSIBILE FUSIONE AD OGGI – Due metà così diverse, quasi impossibile da immaginare unite. Eppure, negli anni Dieci, la fusione dei due club non fu così lontana. I primi campionati di calcio, infatti, furono motivo di aggregazione per le minoranze che abitavano la città di Istanbul: i greci, gli ebrei, gli inglesi. Per questo, maturò l’idea di creare un super team turco, con le due squadre della città che avrebbero dato vita al meglio del calcio nazionale, per sconfiggere i rivali. La guerra dei Balcani, tuttavia, spostò l’attenzione su questioni più delicate e fece morire la possibile unione. L’origine della rivalità si fa risalire una ventina d’anni dopo, quando i toni accesi con cui fu giocata un’amichevole tra le due formazioni furono la scintilla che le diede vita, facendo salire in superficie tutte le differenze. Negli anni le squadre si sono alternate nei momenti di gloria: soltanto nel 21° secolo sono diventati entrambe egemoni del calcio turco. Memorabile, ad esempio, fu il gesto di Graeme Souness che dopo aver vinto la coppa di Turchia nel 1996 da allenatore del Galatasaray – che partiva ampiamente sfavorito – piantò una bandiera giallorossa al centro del campo, diventando un uomo simbolo del club. Oggi le differenze sociali nel tifo sono diminuite, e il sostegno che viene offerto alle due squadre non è più riconducibile soltanto ad Istanbul. Un sondaggio recente ha stimato che il 70% dei turchi appassionati di calcio si dividono equamente tra Fenerbahce e Galatasaray. E voi, invece, da che parte state?



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!