Federico Chiesa sta vivendo un difficile adattamento al Liverpool, dove le attese auspicate si sono scontrate con una realtà fatta di problemi fisici e poche opportunità sul campo. Nonostante non fosse una priorità, l’ingaggio di Chiesa ha rappresentato l’occasione di mercato che la proprietà americana dei Reds ha colto, sicura di un investimento redditizio e a basso costo (è costato solo 12 milioni più bonus). Il club inglese ha infatti creduto nella possibilità di valorizzare l’attaccante nell’ottica del “calcio funzionale” dell’allenatore Arne Slot.
Ma l’adattamento di Chiesa al Liverpool è stato fortemente ostacolato da una serie di infortuni muscolari, che già lo affliggevano alla Juventus e che ne hanno limitato la disponibilità per Slot. Questo ha ridotto il suo impatto in Premier League, alimentando l’impazienza e i dubbi tra i tifosi, mentre il giocatore è ancora alla ricerca di una condizione fisica stabile.
Le parole di Slot: fiducia a metà
Dall’inizio della stagione, Slot ha cercato di mantenere un approccio diplomatico nei confronti di Chiesa. Ma tuttora, le sue dichiarazioni riflettono un mix di preoccupazione e aspettativa. A settembre, l’allenatore olandese aveva sottolineato come il recupero del giocatore fosse una priorità, esprimendo fiducia nel suo talento e nella sua capacità di adattarsi al calcio inglese. Con il passare delle settimane, però, il tono è cambiato, tanto che dopo le partite di Champions contro Milan e Bologna aveva dichiarato: “E’ una delusione vederlo poco coinvolto nell’allenamento, provo dispiacere per lui”. E ancora: “il campionato inglese è un campionato ad alta intensità a differenza della Seria A e per Chiesa sarà più difficile adeguarsi al livello complessivo della squadra”. L’ allusione allo scarso coinvolgimento del giocatore e alla diversa intensità del campionato inglese come causa-effetto dei suoi infortuni, ha lasciato adito ad ampie interpretazioni mettendo in discussione, oltre che la condizione fisica del calciatore, anche il suo approccio mentale agli allenamenti. Anche a margine dell’ultimo match pareggiato 2-2 contro il Fulham, Slot ha definito “imprevedibile” il ritorno in campo di Chiesa, sottolineando la difficoltà nello schierare un giocatore dopo mesi di inattività e sollevando incertezze sul futuro apporto dell’italiano alla squadra.
Numeri deludenti
I numeri di Federico Chiesa con il Liverpool fotografano chiaramente le difficoltà del suo impatto. Finora, l’attaccante ha collezionato appena tre presenze stagionali in tutte le competizioni: una partita di Premier League (solo 18 minuti giocati), una di EFL Cup (59 minuti, con un assist) e una fugace apparizione in Champions League contro il Milan. In totale, si tratta di solo 78 minuti giocati, un contributo ben lontano dalle aspettative che accompagnavano il suo arrivo. Dopo una parentesi con gol in “Premier League International Cup” con l’Under 21 dei Reds, la speranza per il Liverpool e per la nazionale di Luciano Spalletti è che il ritorno in panchina in Premier, dopo quasi tre mesi dall’ultima convocazione, possa davvero trattarsi della fine di un incubo e l’inizio di un prospero periodo in “Reds”. Per Chiesa, il tempo per riscattarsi non è finito.
A cura di Marco Manniello