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Data: 20/11/2018 -

Fassone: "Mr. Li voleva prendere Ronaldo, ne abbiamo parlato con Mendes"

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L'ex ad del Milan ha tracciato un bilancio della sua gestione societaria, svelando anche un retroscena di mercato
L'ex ad del Milan ha tracciato un bilancio della sua gestione societaria, svelando anche un retroscena di mercato

Nell’estate 2017 anche il Milan ha provato a fare il colpo del secolo, tentando di strappare Cristiano Ronaldo al Real Madrid. Niente fanta mercato. Nemmeno supposizioni. E’ ciò che afferma Marco Fassone, ex amministratore delegato del Milan che torna a parlare ai microfoni del Sole 24 Ore: "Mr Li voleva Ronaldo perchè riteneva avesse grande forza sul mercato cinese. Il giocatore voleva andarsene da Madrid, ci siamo visti nel luglio 2017 con Jorge Mendes per verificare i costi e la fattibilità dell’operazione. Poi convinsi Mr Li a lasciar perdere, era un sogno e Ronaldo costava troppo”.

Per qualche giorno, Ronaldo in rossonero sembrava essere qualcosa di più di un semplice desiderio sfrenato di Mr Li, ex numero uno rossonero con cui Fassone ha perso ogni contatto: "Ogni tanto mi scrivo con il suo braccio destro David Li. In Cda si era deciso che nel caso non fossero arrivati gli introiti cinesi, Mr Li avrebbe dovuto fare un aumento di capitale di 120 milioni. Dopo qualche tempo abbiamo capito che questi introiti non sarebbero arrivati e Li aveva messo 88 milioni. Ne mancavano 32 e li ha anticipati Eliott come da accordi. A quel punto Li ha preferito andare in default e chiudere col Milan. Questa decisione ha sorpreso tutti, anche me. Ignoro da dove siano arrivati i soldi dell’operazione. Se fossero suoi o in prestito. Però nell'operazione con Fininvest erano coinvolti gli advisor più prestigiosi. Da Lazard e Rothschild e lo studio Gianni Origoni Grippo Cappelli. Perché dovevo dubitare?".

Fassone torna poi a parlare della sua gestione del Milan a tratti molto complicata, tracciandone un bilancio positivo, almeno nei rapporti interpersonali: "Credo che il Milan sia stato guidato da un ottimo consiglio di amministrazione. Non c’ero solo io come amministratore delegato, ma anche, come consiglieri, l’avvocato Roberto Cappelli, Marco Patuano e Paolo Scaroni. Questi ultimi due sono presenti ancora nel nuovo Cda. Tutte le decisioni erano prese all’unanimità. Eravamo non amici, ma quasi".

L'intervista completa sulle pagine del Sole 24 Ore oggi in edicola...



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