"Piccole" a chi? In Europa, Halloween è solo per le "grandi"
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Data: 29/10/2019 -

"Piccole" a chi? In Europa, Halloween è solo per le "grandi"

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Halloween, in Europa, è arrivato con una settimana d’anticipo: spaventose le prestazioni delle piccole. Piccole a chi? Forse perché sono club di periferia, ma non di certo per quello che dimostrano sul campo. Sbeffeggiano le grandi e si prendono le prime posizioni in classifica. Una grande rivincita, un weekend da (euro) show, quello appena passato: dall’Inghilterra all’Italia, passando per Spagna e Germania.
In casa del Southampton, il Leicester ne fa nove, sei firmate da giovani talenti come Maddison, Chilwell, Tielemans e Perez, rispettivamente classe ’96, ’97  e ’93. Le Foxes, con in panchina Rodgers, hanno iniziato questa stagione…meglio rispetto a quella del titolo. Incredibile ma vero. Terzo posto, a soli 8 punti dalla capolista Liverpool: una seconda impresa non è poi così impossibile.

Vardy Leicester GETTY.jpg

Come il Leicester, anche la Dea è solitaria in terza posizione, in serie A, a però solo tre distanze dalla Juventus. Inevitabile quindi il paragone tra le due società: l’Atalanta è la sorpresa del campionato, come quella di Ranieri nella magica annata. Ecco perché a Bergamo si sogna per davvero: due club così simili, ma così diversi, considerati piccoli appunto perché Bergamo e Leicester non sono Milano o Manchester, ma in grado di fare gruppo. L’umiltà e il senso di squadra sono i loro punti di forza: ognuno ha un ruolo ben preciso. Orchestre dirette dai propri allenatori e con il pallone tra i piedi incantano tutti con le loro sinfonie.

Fedelissimi ai colori delle maglie sono i più anziani, maestri di vita per i giovani, quelli che rinunciano a proposte di club più titolati e credono nell’impresa: Vardy dice no all’Arsenal e il Papu Gomez ringrazia ma rifiuta la Lazio. Gasperini e Ranieri, confronto aperto: giochi tanto diversi, ma vincenti. Il primo fu a un passo dall’esonero, appena arrivato, trasformandosi poi in un vero eroe trascinando nella scorsa stagione per la prima volta i bergamaschi in Champions e coltivando il clamoroso sogno scudetto in questo fine 2019. Anche nella piccola città inglese, sir Claudio non venne accolto con entusiasmo, riuscendo poi alla fine a costruire una delle più grandi imprese del calcio moderno. Diverse le loro filosofie di gioco, Gasp punta tutto sull’attacco e si vede. Una macchina da gol, 28 volte a segno, nessuno ha fatto meglio in Italia, in giro per l’Europa solo City e Ajax. È il reparto difensivo invece il vero credo di Ranieri in quella Premier vinta, subendo solo 36 reti in 38 partite. Un Leicester all’Italiana, chapeau.

Diego martinez Screen.jpg

Atalanta, Leicester, e poi? Anche in Spagna e in Germania, sorprese e fantasie non mancano. In Liga, il neopromosso Granada è la squadra rivelazione, con 20 punti domina la classifica, non accadeva da quarantasei anni. Impossibile da prevedere. I biancorossi dopo aver battuto il Barcellona hanno approfittato del rinvio del Clasico per conquistare la vetta a un punto dai Blaugrana e a due dal Real Madrid. Merito di certo dell’allenatore Martinez (nella foto), 39 anni, creatore di un vero e proprio miracolo. Se il club continua a collezionare risultati positivi è però anche grazie al suo portiere Rui Silvia. Portoghese, classe 1994, inizialmente usato come riserva nel Granada, ora veste la maglia da titolare. Con lui tra i pali gli spagnoli sono rimasti imbattuti per sei partite su dieci, incassando solo dieci gol. Come lui solo Marc-André ter Stegen e Miguel Angel Moyà del Real Sociedad. Se mai il primato dovesse svanire, la squadra continuerà comunque a lottare per un posto nell’Europa che conta.

Marcus Lilian Thuram GETTY.jpeg

Mamma mia che pazza anche la Bundesliga. Il Borussia Mönchengladbach, da prima della classe, racconta qualcosa di fantastico. 19 punti in 9 giornate, non succedeva dall’87/88, anno in cui però il campionato fu comunque vinto dal Werder Brema. Castigando per 4-2 l’Eintracht in un week end da paura, i tedeschi hanno scavalcato di un solo punto il Bayern Monaco. Attenzione, il Borussia è comunque più maturo del… Leicester: dalla sua, vanta già cinque campionati tedeschi, l’ultimo nel 1977, e non vede l’ora di ritornare a sognare. Non è la solita squadra inaspettata, quindi, che parte da prima in classifica e poi verso metà ottobre si smonta. Sta dimostrando tenacia e carattere. L’artefice è l’allenatore Marco Rose che sta facendo crescere bene i giovani talenti. Infatti proprio come le Foxes anche il Borussia può contare su nuove promesse, primo tra tutti il classe ’97 Marcus Thuram, figlio di Lialian, che è già a 4 reti in 9 partite. “If we don’t win the league now, it’s because you jinxed it” posta lo stesso Borussia sui social, che tradotto significa “se non vinciamo il campionato, è perché ce l’avete tirata”. Qualcuno vuole tirarla al Borussia?

a cura di Alessia Terraneo



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