Assenze, gruppo dei 23 rimaneggiato e tanti, troppo problemi fisici. Ma l'orgoglio e la bandiera no, quelle non vengono mai toccate: portare in alto i colori azzurri grazie anche alla mentalità acquisita negli anni in maglia Juventus. Questa la missione ed il pensiero espressi da Leonardo Bonucci a L'Equipe, in una lunga intervista che il difensore azzurro ha concesso al quotidiano francese alla vigilia del primo match di Euro2016 per la Nazionale di Conte: "La gente è preoccupata per gli infortuni di Marchisio e Verratti. Queste assenze si fanno sentire. È evidente. Ma siamo l'Italia e dobbiamo portare in alto questi colori. In questo momento è vero, abbiamo difficoltà a trovare talenti puri. Ma dobbiamo colmare questo problema con la nostra organizzazione, la nostra fame. Non dobbiamo avere limiti. Quando diventa difficile, ci siamo sempre. Tatticamente sappiamo sempre cosa fare e possiamo causare problemi a qualunque squadra. Quando sei l'Italia, devi arrivare almeno ai quarti di finale".
"Oggi l'Italia fa meno paura, questo è evidente - continua Bonucci - Se guardi la squadra che ha vinto nel 2006, con Totti e Del Piero per esempio, o anche quella che è arrivata in finale quattro anni fa... Queste squadre avevano giocatori internazionali. Oggi abbiamo soprattutto attaccanti che giocano poco o hanno poca esperienza internazionale. Il Belgio ci è superiore. Ma hanno anche loro infortuni. L'Italia produce pochi talenti e questo si vede su tutto il sistema. In Belgio hanno fatto tutto il contrario, e oggi questo lavoro sta portando i suoi frutti. Oggi dobbiamo imparare dagli altri".
Un segreto per riuscire al meglio? Porta i colori bianconeri: "La mentalità della Juve, ti spira tutti giorni. È in tutto quel che fai. Ed è contagiosa. Dobbiamo vincere sempre. La Nazionale ha fortuna di avere questo blocco juventino. In difesa, abbiamo fortuna di giocare da tanto tempo insieme. Tocca a noi aiutare gli altri. L'Italia ha mostrato nel 2006 quanto avere una difesa forte è importante. Quando prende pochi gol hai più possibilità di vincere". Poi, qualche considerazione anche su Buffon: "E' il miglior portiere della storia. Sono deluso che non abbia mai vinto il pallone d'oro, lo meriterebbe. È alla Juve da 15 anni, è un modello, una leggenda. È un grande giocatore ed un grande uomo. Tutto quel che fa, è sempre per il bene di tutti "
Infine, chiusura su Conte e sul suo futuro al Chelsea: "Conte ? Non è un problema che sia andato al Chelsea. Pensa solo all'Europeo. È l'evento più importante che ha avuto da preparare nella sua carriera di allenatore. Non vuole sbagliare! Lui crede nelle sue idee, cura tutti i dettagli. E per trasmettere questo ai giocatori, fare allenamenti lunghissimi. Alla Juve ha dato tanto, con la sua mentalità vincente. Non molla mai. Poi hai dato tanto alla Nazionale. Non ci basiamo sul talento, dunque tatticamente dobbiamo essere perfetti. Io sono ottimista. Non abbiamo niente da perdere".