VOGLIA DI RIVINCITA
E' la lunga storia di una sfida eterna, infinita. Agli Europei soprattutto. Per la quarta volta in tre edizioni, dal 2008 ad oggi è sempre Italia-Spagna. Un confronto che nel 2008 e nel 2012 ci ha regalato delle grandi delusioni. Ricordate il rigore di Di Natale? Fatale all'Italia di Donadoni, eliminata proprio dalla Spagna ai quarti di finale di Euro 2008. E cosa dire del 4-0 che gli spagnoli rifilarono alla Nazionale di Prandelli nel 2012? Prima l'impresa contro la Germania, con un Balotelli straordinario a far piangere i tedeschi. In finale, invece, a piangere fu proprio 'SuperMario'. Così non lo si era mai visto, nel bene e nel male. Ed oggi un'altra partita decisiva, da dentro o fuori. Storia di Europei ma non solo. Perchè la Spagna fu fatale agli azzurri anche nella Confederations Cup del 2013. Sempre ai rigori, dopo una partita straordinaria della Nazionale di Prandelli che sfiorò più volte il vantaggio. Fatale l'errore dal dischetto di Bonucci. E quest'oggi l'Italia giocherà anche per vendicare queste tre delusioni. Sarà rivincita?LA SFIDA NELLA SFIDA
Passato sì. Ma anche presente e futuro, soprattutto. Quello che Alvaro Morata non vivrà in bianconero. Ma quest'oggi, anche per lui, sarà una sfida speciale contro i suoi compagni con cui ha condiviso due anni di successi. Da una parte c'è lui, Alvaro, con la sua storia fatta di 'recompra', di un passato e un futuro 'blanco' e di una parentesi bianconera. Dall'altra la BBC. Anzi, fate anche BBBC: Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini. Un quartetto che ormai si recita a memoria, poker d'assi della difesa della Juventus e della Nazionale di Conte. La formazione della Juventus, negli ultimi anni, iniziava con questi quattro nomi e spesso terminava con 'Morata'. Oggi, invece, ci sarà una sfida nella sfida. Tra quelli che, tra l'altro, sono i punti di forza delle due nazionali. La Spagna con il suo gioco offensivo, l'Italia con la sua organizzazione e solidità.
FILOSOFIE DIVERSE
La storia ce lo insegna. In Italia ci piace essere concreti, ci piace vincere innanzitutto. E pazienza se il gioco espresso in campo non sarà poi il massimo della spettacolarità. Quando manca la qualità, l'Italia è sempre stata in grado di mettere in campo cattiveria, agonismo ed un senso dell'orgoglio straordinario. Saranno queste le armi che la Nazionale di Antonio Conte proverà a mettere in campo contro la Spagna. La squadra di Del Bosque, invece, sfrutterà le solite qualità che hanno permesso alle furie rosse di vincere due europei e un mondiale tra il 2008 e il 2012. Possesso palla, fraseggi di grande qualità, gioco prevalentemente offensivo. Insomma, due filosofie diverse a confronto. E lo sarà sin dai minuti prima del fischio d'inizio. Conoscete l'inno spagnolo? Solo musica, senza parole. Proprio come il calcio che esprime la Spagna. Che è armonioso, non ha bisogno di commenti. Noi italiani invece? 'Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, l'Italia chiamò'! Eh sì, perchè quando l'Italia chiama siamo pronti a combattere. Oggi lo farà la Nazionale di Antonio Conte, con le stesse armi che le hanno permesso di superare la fase a gironi in modo più semplice rispetto alle previsioni.
Pronti allora a scrivere un altro atto di questa sfida eterna, con l'Italia chiamata ad un'impresa. Perché puoi avere talento e qualità. Ma, nel calcio, spesso non basta e a vincere è chi ci mette grinta e determinazione, forza e carattere. Ma anche chi riesce ad andare più veloce... proprio come in una corsa in moto.