Let's go, si parte. Un mese di emozioni, un mese di Europei su Sky Sport (10 giugno - 10 luglio). Aneddoti, storie e curiosità. Girone per girone, squadra per squadra. E i protagonisti sono davvero tanti. Oltre ai soliti noti, poi, si aspettano le outsider: forse le più interessanti da scoprire. Chissà. Intanto è tutto pronto, si continua col Girone D (Spagna, Croazia, Turchia, Rep. Ceca): ecco le 5 cose più curiose da sapere. E tu, le conoscevi?
1. I DERBY DI UN GIRONE...CLASICO?
Che c'entra El Clasico con l'Europeo? Niente. Ma solo all'apparenza. Perchè nel Girone D si contano 10 giocatori in totale che giocano tra Real Madrid e Barcellona. Questo 'Clasico Europeo' se lo aggiudica il Barça. E non soltanto perchè 11 dei 23 convocati di Del Bosque hanno militato nelle giovanili del Barça: i 6 blaugrana Pique, Jordi Alba, Busquets, Iniesta, Rakitic e Arda Turan contro le 4 merengues Sergio Ramos, Lucas Vazquez, Kovacic e Modric. Non solo Clasico però, visti i tanti derby interni, tra compagni di squadra e non. Per esempio la Croazia unisce Srna e Vida, divisi in campionato dal derby ucraino Dinamo Kiev-Shakhtar, nella Spagna De Gea e David Silva protagonisti del derby di Manchester, per non parlare degli 'scontri' madrileni interni. E ancora il derby di Praga tra Sparta e Slavia nella Repubblica Ceca e quello di Istanbul per la Turchia. Incroci interessanti, perchè l'importante è aspettarsi non un Clasico girone.
2. MI RITORNI IN MENTE
Nostalgia della Serie A? Nessun problema. L'Europeo accorcia le distanze e anche se l'inizio del prossimo campionato non è proprio dietro l'angolo, in campo internazionale scenderanno molti giocatori della massima serie italiana. Vrsaljko, Strinic, Brozovic, Badelj, Perisic, Mandzukic, Kalinic e Morata. Se poi aggiungiamo Caner Erkin che da qualche giorno ha firmato con l'Inter, più gli ex Plasil (Catania), Jedvaj (Roma) e Kovacic (Inter, ma ora anche in orbita Juve), il Girone D raggiunge un numero interessante di ex, attuali e futuri giocatori della Serie A: ben 12. Compagni di club che diventano avversari, compagni di nazionale che si ritrovano dalla stessa parte di un 'rivale stagionale'. E' l'Europeo. E' il calcio.
3. IL COMMENDATORE
Quanti tira e molla! Ma la storia di Fatih Terim e la Turchia è questa. Ora CT, ora in una squadra di club. Un po' incostante è vero ma adesso è lui il vero collante della nazionale. Arda Turan non ci pensa due volte quando gli si chiede che rapporto abbia con Terim: "E' come un padre per me". Passionale (urla, si sbraccia, è anche saltato in braccio a un giocatore per festeggiare), tecnologico (come quando nell'amichevole contro l'Inghilterra fece vedere al quarto uomo un fuorigioco dal suo cellulare, subito poi confiscato) e... commendatore. O meglio: Commendatore dell'Ordine della Stella d'Italia. Lo è dal 2007, dopo due parentesi in Serie A prima alla Fiorentina poi al Milan. Brevi. Terim però non dimentica. Nulla. Tanto meno l'amicizia che lo legava a Stefano Borgonovo e che lo (ri)portò al Franchi nel 2008 perchè anche lui voleva combatterla la Sla. E cosa c'è sulla scrivania del suo ufficio? Un fermacarte viola. Non a caso.
4. BORN IN '90
Per ricordare come erano prima degli anni '90, bisogna usare il prefisso 'ex' seguito dal nome di uno stato che non c'è più. Croazia e Repubblica Ceca, nazionali 'giovani', rispettivamente ex Jugoslavia ed ex Cecoslovacchia. Una storia alle spalle, la guerra, ma anche un passato calcistico. Per la Jugoslavia, quattro partecipazioni all'Europeo tra il 1960 e il 1984: due secondi posti, una volta quarta e una eliminata al primo turno. E se l'erede riconosciuta della nazionale jugoslava è la Serbia, quella della Cecoslovacchia è proprio la Repubblica Ceca che dunque nella bacheca vanta la vittoria dell'Europeo nel 1976 quando Panenka, tra genialità e voglia di spiazzare la fisica, inventò il cucchiaio contro la Germania Ovest, altro fantasma di un passato non così lontano.
5. NUMERI UNO
Imbattibili. O quasi. Perchè un conto è giocare con la propria squadra di club, un conto è con la nazionale. Petr Cech e David De Gea in questa stagione di Premier League sono stati i due portieri con la percentuale maggiore di imbattibilità. 16 clean sheets per il ceco, 15 per lo spagnolo. Porte chiuse, non si passa. In campionato ha vinto all'andata l'Arsenal (e Cech) e al ritorno il Manchester United (e De Gea). Avversari sì, ma oltre la competizione c'è la stima. Come quando De Gea applaudì virtualmente Cech dopo un'incredibile performance del ceco contro il Liverpool. Se la vedranno con Danijel Subasic, ormai famoso per aver segnato su punizione al Boulogne, e Volkan Babacan, il 'Vulcano' turco.