La Nazionale polacca è pronta ad affrontare la terza fase finale consecutiva di un Europeo dopo le edizioni terminate al primo turno del 2008 e 2012 (in casa). Allenata dal 2013 da Adam Nawalka, la selezione biancorossa ha brillantemente concluso il girone di qualificazione dietro la Germania; qui, è venuto fuori il punto forte della compagine: l'attacco migliore in assoluto con 33 reti messe a segno in 10 gare. Gli artefici? Due nomi su tutti, capitan Robert Lewandowski, cannoniere da record tra Polonia e Bayern Monaco, e il 22enne Arkadiusz Milik, esploso con l'Ajax anche come importante uomo assist. Ora, un girone con Irlanda del Nord, Germania e Ucraina. Oltre all'attacco imponente, la Polonia vanta giocatori sparsi tra i maggiori campionati Europei con sei “italiani” nella spedizione francese; Szczesny contenderà un posto in porta a Fabianski e il veterano ex viola, Boruc. Kamil Glik guiderà la difesa dove si faranno trovare pronti anche i probabili panchinari Cionek e Salamon, “cagliaritano” riapparso di recente in Nazionale dopo due anni e mezzo di assenza. L'uomo mercato Zielinski e Blaszczykowski (78 presenze) saranno poi punti fermi tra centrocampo e fascia destra. Completano la base della squadra l'esperienza difensiva di Pazdan, Piszczek e Jedrzeiczyk, il “muro”in mezzo al campo (sotto gli occhi delle grandi squadre) Krychowiak e il trequartista Grosicki.
Nawalka, propenso al 4-2-3-1 in più di un'occasione, potrebbe schierare così la sua squadra:
Fabianski (Swansea); Pisczek (Borussia Dortmund), Glik (Torino), Pazdan (Legia Varsavia), Jedrzeiczyk (Legia Varsavia); Krychowiak (Siviglia), Zielinski (Empoli), Blaszczykowski (Fiorentina), Grosicki (Rennes), Milik (Ajax); Lewandowski (Bayern Monaco).
La Polonia, terza classificata ai Mondiali del 1974 e 1982, sogna adesso di tornare ad accarezzare i vertici del calcio. “Abbiamo una spina dorsale molto forte, la squadra è stabile, risultato di tre anni di duro lavoro dei giocatori. Sono ottimista” alcune recenti parole del ct Nawalka. Sognare si può, finchè la parola passerà al prato verde. Si comincia domenica, a Nizza, contro l'Irlanda del Nord.
Marco Da Pozzo