Einstein disse che la realtà è solo un'illusione molto persistente. Se si considera la relatività, il tempo è solo una delle dimensioni spaziali e, come tale, ha infinite possibilità di movimento. Per come il cervello umano concepisce la vita, Davide Astori è inspiegabilmente andato avanti. Per Pico della Mirandola, che sicuramente avrebbe tifato per la Fiorentina, la necessaria sintesi di ogni pensiero filosofico e, quindi, umano, conduceva non a una predestinazione, ma a un libero arbitrio, cioè a una volontà suprema, di un Creatore, di formare gli uomini liberi e dignitosi, creature che amassero la Bellezza sopra ogni cosa.
E invece molti, oggi, parlano di "destino".
Io penso che le cose sopra siano tutte vere. Un uomo fa quel che può con quel che ha, ma quel che ha, spesso, né ha potuto sceglierlo né tantomeno capirlo.
Oggi doveva essere la giornata più bella e importante del campionato e, all'improvviso, senza che nessuno abbia potuto fare niente, è diventata la più brutta, talmente brutta da non poter nemmeno essere giocata. Qualcuno mi ha chiesto se sospendere le partite ridarà a Davide la vita. La risposta non è nella logica, ma nella Provvidenza. Non abbiamo sospeso le partite per logica, ma per amore, perché l'etica e i sentimenti sono quelli che fanno così bello questo sport e questa vita. I tifosi sublimano nell'attesa di una partita, gioiscono, si arrabbiano, si abbracciano, non per logica, ma per passione.
Lo spettacolo deve continuare, fintanto che rimane spettacolo. E fermarsi, stavolta, era proprio necessario. Perché Davide non è andato avanti, ha solo trovato il modo di smarcarsi dal tempo, per andare in uno degli infiniti universi paralleli, che siamo liberi di chiamare Paradiso o, semplicemente, ricordi.
di Andrea Bricchi