Non si è ancora dimesso, ma potrebbe farlo presto. Andrea Stramaccioni e l’Esteghlal, una storia piena di problemi fin dall’estate: la conferenza virale, l’interprete non concesso, la grana con il visto, il mercato, fino all’ultimo capitolo, stipendi non pagati e crisi societaria.
Nonostante la settima vittoria di fila (l’Esteghlal è terzo a 18 punti, a 4 lunghezze dal Sepahan capolista), l’ex allenatore dell’Inter ha parlato in sala stampa facendo leva su ulteriori problemi, minacciando le dimissioni se la situazione non dovesse ricomporsi. Cos’è successo? Nessun dipendente del club è stato pagato (giocatori, membri dello staff, perfino giardinieri e autisti). E’ mancata perfino l’acqua negli spogliatoi, non è stato possibile farsi la doccia a fine allenamento.
Il capitano Vouria Ghafoori, anche lui in conferenza con Stramaccioni, ha dichiarato che il club aveva pagato con assegni scoperti. L’allenatore ha avuto un lungo colloquio con la dirigenza nei giorni scorsi, prima dell’ultima vittoria per 5-0, aveva ricevuto rassicurazioni ma è rimasto tutto come prima.
Stramaccioni aspetterà due settimane, ora ci sarà la sosta per le nazionali, e prima della ripresa vuole un quadro chiaro. I tifosi, inoltre, hanno capito le condizioni in cui lavora la squadra e si sono stretti ancor di più intorno all’Esteghlal e a Stramaccioni. Molti messaggi di sostegno all'allenatore e del suo lavoro sono stati postati sui social dagli stessi tifosi, anche da Ahmad Khomeini, pronipote del fondatore della Repubblica islamica, l'ayatollah Rouhollah Khomeini.
La scorsa giornata è arrivata una vittoria importante con il Tractor Sazi, il club più ricco del paese (rivale dell’Esteghlal). Erano 12 anni che non vincevano nel loro stadio. L’entusiasmo della gente c’è, la stabilità della società decisamente meno.