Il Barcellona non perde da 22 gare: è nuovo record di imbattibilità in Liga. Tutto merito dell'1-1 di oggi sul campo dell'Espanyol, nel derby tanto sentito da entrambe le parti. Sentito (non poco) anche da Pique, alla fine protagonista perché l'ha deciso lui. Sesto gol in carriera contro i rivali di Catalogna, tante polemiche. Dalla scorsa settimana, quando ha definito l'Espanyol "club di Cornellà", ad oggi per alcuni interventi su un paio di avversari che l'arbitro non ha sanzionato ma che i tifosi avversari non hanno perdonato.
Non è una partita come le altre. Tensione alta e dagli spalti non sono mancati insulti in direzione del difensore. Ecco perché la sua esultanza l'ha 'dedicata' proprio a loro: dito al naso, come a dire 'fate silenzio'. Il Cornellà infatti è rimasto ammutolito dopo la sua rete, ma il riferimento era ad altro: "Dopo tutto quello che i tifosi dell'Espanyol hanno detto contro me e la mia famiglia, era il minimo che potessi fare. Non c'erano cattive intenzioni dietro quel gesto ma ogni volta che vengo qui mi insultano - ha spiegato Pique nel post gara -. E non ditemi che sono cieco, non sto generalizzando, so che ci sono bravi tifosi dell'Espanyol ma quando altri continuano ad insultare me, la mia famiglia e i miei figli dovrei starmene zitto?".
Una tensione tra campo e spalti che però è poi proseguita anche nella pancia dello stadio, dove dirigenti e giocatori dei due club si sono avvicinati animatamente al termine del match. Discussioni sì, ma fortunatamente niente di più, come riferito dal referto del direttore di gara in cui è stato specificato che "non c'è stato alcun tipo di aggressione". Questo dunque il clima del derby di oggi tra Barcellona ed Espanyol, pareggiato in rimonta dai blaugrana proprio grazie a Pique che non ha esitato a confessare: "Festeggiare questo gol è stato speciale dopo tutto quello che è successo la scorsa settimana".