Nel Leicester di Vardy e di Ranieri è difficile crearsi un angolo di gloria. In tanti ce l'hanno fatta, da Kanté, arrivato in nazionale con la Francia, a Drinkwater, a Okazaki con una rovesciata già entrata nella storia aMorgan con un gol di testa da tre punti.
Ma per una punta è più complicato. Tutti gli occhi sono puntati sul prodigio calcistico di Vardy, sulla sua storia di vita. E fare la riserva all'ombra di un cannibale che si è mangiato pure i record di Gary Lineker non aiuta.
Eppure Leonardo Ulloa, argentino d'Inghilterra, è stato decisivo per le Foxes, portando sette punti con le sue quattro reti stagionali, tra cui l'ultima al West Ham. Ecco quindi le dieci cose da sapere sul più silenzioso tra gli eroi del Leicester.
1) Da bambino sognava, insieme al padre Adrián, di giocare in Premier o Liga. "Quanto sarebbe bello vederti su quei campi", si sentiva dire davanti alla tv o nella falegnameria dove palleggiava mentre il papà lavorava. Si allenava per realizzare il suo sogno nella chiesa dei mormoni di General Roca, non perché fosse di quella confessione religiosa, ma per il grande oratorio con campi in cemento che la domenica era completamente deserto. I bambini della città saltavano le reti di recinzione e giocavano lì, sentendosi in uno stadio. A volte venivano scoperti e cacciati malamente, ma secondo le parole di Ulloa crescere così nel barrio 500 viviendas è stata la cosa migliore che gli sia capitata, e valeva la pena di vivere certi brividi...
2) Il Boca non lo acquistò, quando era giovanissimo, per divergenze extracalcistiche con il Deportivo Roca, squadra della sua città nell'entroterra argentino che ne deteneva il cartellino.
3) L'allenatore del Deportivo Roca, Luis Granero, inventò una nuova regola solo per lui: nelle partitelle settimanali in cui la squadra con la pettorina che vestiva Ulloa attaccava e lui non era in area, fischiava fallo contro. Era un modo per fargli smettere di giocare troppo palla al piede e insegnargli ad attaccare gli spazi.
4) Debuttò nel calcio professionistico in B argentina con la CAI, Comisión de Actividades Infantiles, una squadra della ventosa città di Comodoro Rivadavia, nel sud del Paese, che faceva studiare i suoi giovani nel liceo militare Cervantes. A ogni allenamento si arrivava vestiti in divisa, neanche si dovesse partire per la guerra.
5) Tra San Lorenzo e Racing scelse di giocare con il San Lorenzo perché il nonno José Omar tifava per la squadra amata da Papa Francesco. Vinse un campionato con l'ex Inter Ramón Díaz in panchina, ma poi finì in prestito all'Arsenal de Sarandí, dove era riserva della meteora del Napoli José Luís Calderón, e all'Olimpo de Bahía Blanca. Vinse una Copa Sudamericana da ruota di scorta con la prima delle due squadre e si fece espellere nella partita che decretò la retrocessione in B argentina dell'altra, diventando ingiustamente capro espiatorio di una stagione fallimentare.
6) 30 gol in due anni non bastarono a far fare il salto di qualità al Castellón, sua prima squadra europea in Spagna. Fu acquistato per la cifra record per la società di 650mila euro e rivenduto però a un milione, dopo una retrocessione dolorosa nella terza divisione spagnola. Con l'Almeria segnò un gol decisivo nella Liga nello storico 1-1 contro il Real Madrid. Non servì per salvare la squadra dalla retrocessione, come non servirono 28 gol l'anno dopo per riportarla nella Liga.
7) Dopo un'asta al rialzo con le squadre a lui interessate, l'Almeria non riuscì a venderlo nel mercato estivo. Se ne andò così a gennaio 2013, e per mancanza d'alternative finì in Championship, la B inglese, al Brighton. Un destino simile a un altro personaggio passato da quelle parti: il leggendario Brian Clough.
8) Al debutto in Inghilterra fece gol all'Arsenal in una sconfitta per 3-2 in FA Cup. Quattordici mesi dopo segnò una doppietta in trasferta al Leicester dei 102 punti che sarebbe andato in Premier. L'allenatore Pearson decise di investire gran parte del budget per la costruzione della squadra dell'anno successivo comprando Ulloa per 10 milioni di euro.
9) Il miglior amico a Leicester fu subito Esteban Cambiasso. Mentre il Cuchu parlava con Di María prima della sfida contro il Manchester United, Ulloa si avvicinò e disse scherzando ma non troppo a Di María: "Figlio di p***, vedi di non fare la differenza oggi". La differenza la fece Ulloa: 5-3 per il Leicester con doppietta, record di van Nistelrooy da "rookie" in Premier battuto con cinque gol in cinque partite e nuovo coro tutto per lui. "Oh, il suo nome è Leonardo, è il numero 23 del Leicester. Sì, è costato uno sproposito, ma segna e quindi ci sta".
10) Jorge Sampaoli lo ha tenuto in considerazione per la nazionale cilena. Avere una nonna di quel Paese permette a Ulloa di decidere se scegliere la Roja, anche se con l'addio del Ct Campione del SudAmerica la possibilità di vederlo tra i convocati si è affievolita.
Rosario Triolo
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