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Data: 14/03/2016 -

Erasmus a Valencia e... derby. Il Levante: una dolce rivincita (italiana) che sa di Fallas

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Un sospiro di sollievo, sole, temperatura tiepida, tutt'altro che bollente. Almeno non quanto la tifoseria di un Levante che si prende il derby contro il Valencia e ribollisce di gioia. Grazie a... un Pepito d'oro e italiano, che conquista Valencia e prime pagine di tutta la Spagna. "E la salvezza si può raggiungere? Certo che si può!" replica lui, in perfetto... spagnolo.

Tanti, tantissimi petardi vengono scoppiati ovunque per le strade di una città che ormai si è abbandonata alla festa. “Fiesta” rigenerante, non ozio inconcludente. 'Positividad' alla spagnola. Positività che in realtà non è una cosa così facile da concepire. Prendete il Levante: ultimo in classifica ma a meno tre da un posto sul treno della salvezza. E se la positività dipendesse solo da dei punti in una classifica forse il mondo sarebbe una dimensione molto più semplice con cui convivere. “Positividad” che deriva dal latino, stesse radici del mondo caldo e mediterraneo dell’Europa. E’ per questo che forse Giuseppe Rossi ha così tanto in comune con questa terra che sarà anche latina e mediterranea ma identifica nella festa un mezzo per creare un altro nuovo mondo con cui si possa finalmente e - disperatamente – convivere. Passare da due realtà, quella di Firenze e quella di Valencia – ma non sentirne la differenza.

Rossi si è gia preso il Levante come le Fallas (ecco cosa sono, ve lo avevamo raccontato qui) si sono prese le strade. La città è mezza bloccata, “churrerias” ovunque e turno di mattina degli operatori stradali che si prolunga sempre consistentemente. L’estadio Ciutat de Valencia è movimentato, si sa, i derby sono sempre movimentati nonostante tutto. Ci si potrebbe chiedere se sono le Fallas a infiammare il derby o è il derby ad infiammare le Fallas ma la domanda può – e forse deve - rimanere senza risposta. Potremmo farne una questione culinaria, perché no. Il “tempo delle mele” a Valencia non ci è mai stato, a differenza del tempo delle arance. A quello non ci si fa più caso, fortunatamente. Se Rossi però ha rubato la scena sui quotidiani sportivi valenciani, los churros hanno rubato la scena ai campioni in carica delle arance, tipico spuntino dolce, in comune con l’america latina, che fa impazzire sempre – ma soprattutto in tempo di fallas – gli spagnoli e non solo. Uno spuntino dolce è anche il gol di Rossi che ha fatto portare a casa al Levante un successo pesante come un macigno. Dolce perché il tocco che è servito a Pepito per superare Diego Alves è bellissimo. Quasi impensabile prima di averlo poi visto. Ha vinto la partita della paura, non è di certo il club che sta più in alto – ma non troppo – in classifica.

La metropolitana è piena e non si capisce se sia perché fra due giorni comincerà il momento chiave delle Fallas o se perché il derby è rimasto nonostante tutto un match – dalla loro prospettiva - più vicino ad un Clasico che a un esame di maturità. Le festes de San Josep dividono la città in Fallas. Si va dalla Polo y Peyrolon alla falla Amistad passando per la Benlloch , senza dimenticare il centro storico. Niente che somigli ad una battaglia civile, chiaro, visto che l’unica sfida che si pongono le innumerevoli Fallas della città è quella di intrattenere. L’intrattenimento che ha voluto creare un derby che ha infiammato le fallas o viceversa. Intrattenimento che a sua volta, purtroppo o perfortuna – dipende dai punti di vista – si offre al grande pubblico nella Plaza de Toros. Altro piccolo stadio (più simile all’arena di un telefilm fantasy che a un campo di categoria) che durante queste giornate intrattiene rappresentando la ciliegina sulla torta – o “l’arancia avvelenata” - di una prima pagina sempre e comunque di ottimo impatto.

A cura di Matteo Mario.



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