Idea gentile, fine... Tutt'altro che apprezzato. Di fronte all'intento di consegnare le proprie scarpe da gioco ad una giornalista egiziana per un'asta di beneficienza, infatti, Lionel Messi non aveva fatto i conti con la cultura musulmana, nella quale il gesto di mostrare e donare le scarpe è interpretato come un insulto.
Sui social, è nata una vera e propria polemica, con insulti e parole decisamente poco felici rivolte al numero dieci del Barcellona. Anche il presentatore e deputato Said Hasasin ha commentato il gesto di Messi: "Che valore credi che abbiano le tue scarpe? Non sai che l'unghia di un bambino egiziano vale di più? Tieniti le tue scarpe o vendile a Israele, siamo 90 milioni di egiziani, siamo orgogliosi di esserlo e le scarpe ce le abbiamo. Avesse regalato la sua maglia del Barcellona avrei capito, ma quelle scarpe rappresentano un'umiliazione".
Dello stesso parere Azmy Megahed, portavoce della Federcalcio egiziana: "Se voleva umiliarci, allora che si metta le sue scarpe in testa o le metta sulla testa di chi lo appoggia. Dalle al tuo Paese, l'Argentina, dove ci sono molti poveri". Chi invece ha preso le difese di Messi è Mido, ex attaccante di Ajax e Roma: "L'oggetto più prezioso per uno scrittore è la sua penna, per un calciatore sono le sue scarpe". Idee diverse, culture sconosciute e frittata decisamente fatta, vittima di un puro fraintendimento. Che il popolo musulmano, andando ben oltre all'intento benefico della stella del Barcellona, non ha affatto gradito.