Anche per Gennaro Volpe, capitano dell’Entella, è arrivato il momento che ogni calciatore non vorrebbe arrivasse mai, ovvero quello di ritirarsi dal calcio. Simbolo e bandiera della scalata dei biancocelesti dalla C2 fino alla Serie B, arrivato nel 2011 in punta di piedi a Chiavari, è riuscito a diventare capitano ed a conquistare i cuori di tutti i tifosi grazie alla propria serietà e dedizione alla causa, come calciatore ma soprattutto come uomo. Oggi, nella sala stampa del ‘Comunale’ di Chiavari, tra l’emozione generale dei presenti, è andata in scena la conferenza di addio del capitano.
A prendere la parola per primo è stato il direttore generale Matteazzi: “Un ringraziamento per Gennaro è doveroso per ciò che ha fatto sia dal punto di vista tecnico che per la società: è sempre stato un punto di riferimento e abbiamo convissuto gioia e dolore, trovando in lui una persona intelligente e disposta a ragionare soprattutto nei momenti complicati. Anche in questa stagione, a Lanciano, dopo tante partite in cui non aveva giocato, ha fatto tutti i ’95 perché c’era bisogno di un capitano che stesse in campo e aiutasse i ragazzi appena entrati, anteponendo gli interessi dell’Entella a quelli personali. Ha una grande capacità di sacrificio e soprattutto quella di mettersi a disposizione dei più giovani, che ha aiutato a crescere. Negli ultimi mesi abbiamo parlato e posso assicurare che Gennaro Volpe continuerà a lavorare per noi come dirigente e magari in futuro come tecnico, a breve comunicheremo il suo nuovo incarico. Io penso che quando arriva il momento di smettere diventi anche un momento di sollievo perché inizierà una nuova avventura con grande entusiasmo”.
Lo stesso Volpe poi, visibilmente emozionato e con le lacrime agli occhi, dopo aver pronunciato un discorso toccante: “Ringrazio tutti i presenti e sono molto emozionato: è un giorno un po’ difficile per me – tra gli applausi dei presenti – Non mi aspettavo di fare un percorso simile all’Entella e raggiungere questi obiettivi: se mi avessero detto che in 3 anni sarei tornato in B da capitano non ci avrei creduto. Ho voluto dimostrare di potere dire ancora la mia a chi non credeva più in me e di non essere finito. I momenti più belli sono stati tanti, ma alcuni ti rimangono dentro come il gol di Paroni in Serie C arrivato all’ultimo secondo, o la partita contro il Lecce quando vidi tutta Chiavari presente: fu una giornata indimenticabile. Ricordo anche con grande piacere la partita dell’anno scorso a Bologna con la fascia al braccio. Il momento più brutto invece fu l’infortunio all’occhio nella stagione della promozione. Adesso mi sento ancora al 100% un calciatore e indubbiamente siamo in corsa per un obiettivo importante e spero finire la carriera con un risultato prestigioso: ce la giochiamo e ne siamo consapevoli. In questo momento per il futuro mi sento predisposto per fare il dirigente, poi si vedrà… Il calcio mi ha dato la possibilità di fare una vita migliore e di crescere come sportivo e persona: ho fatto tutto ciò che potevo dentro e fuori dal campo. Sono molto obiettivo e realista, sono consapevole di aver fatto il mio tempo e anche in caso di un miracoloso successo se riuscissimo ad accere ai playoff, non cambierei idea. Si chiude una fase bellissima della mia vita. Io avevo due sogni: tornare in B con questa maglia e rimanere a Chiavari a vita e penso che entrambi si siano realizzati”.
Infine Sabina Croce, moglie del presidente Gozzi: “Io e mio marito vogliamo ringraziare Gennaro, che è arrivato un po’ in silenzio all’Entella ma in pochissimi mesi ne è diventato un simbolo. Lavorando con umiltà, disciplina e amore per la maglia è riuscito a raggiungere grandi traguardi che magari solamente col talento calcistico non sarebbe riuscito a raggiungere. Lo ringrazio da parte della società ma anche personalmente perché mi consigliò ai tempi di iniziare a prendermi cura dei ragazzi delle giovanili. Lo ringrazio anche da parte dei chiavaresi perché l’hanno adottato in tutto e per tutto, trattandolo veramente come uno di noi. Siamo felici che abbia deciso di rimanere un chiavarese”. Un altro giocatore simbolo di una società e di una città a fine stagione darà l’addio al calcio, ma sicuramente manterrà ben saldo il proprio posto nel cuore di tutti i tifosi dell’Entella.
Alberto Trovamala