Dopo la rincorsa e la promozione in serie A della scorsa stagione, l’Empoli è pronto a lottare anche quest’anno per mantenere la categoria. Dopo le prime 5 partite giocate sono 4 i punti conquistati dalla formazione guidata da Andreazzoli, che questa sera giocherà contro il Milan. Un altro esame, dopo aver fatto vedere buone cose anche nelle precedenti partite ora devono arrivare i punti. I record - per il momento - sono in società, visti i mesi consecutivi da presidente di Fabrizio Corsi, che sulle pagine della Gazzetta dello Sport ha parlato del suo lavoro ma anche delle aspettative per quello che riguarda il futuro del club toscano.
“Quando iniziai mi promisero che sarebbe stato un impegno di qualche mese. E l’inizio fu poco incoraggiante: subito dopo l’elezione ascoltai in diretta radio l’assemblea dei tifosi, una delle frasi più carine era “Questo è un golpe”. Mio figlio Guido di 14 anni oggi fa il raccattapalle - come me - e so che certe cose se le ricorderà per sempre”.
“Paura della Serie A? No, perché la paura penalizza: bisogna essere positivi, soprattutto nelle sconfitte. E siccome siamo già a tre, preferisco pensare così: contro il Milan, facendo le cose per bene, ci può scappare una soddisfazione. Il mio errore più grande è stato quello di farmi fregare dai sentimenti. Di molte persone ho pensato che avessero i miei stessi valori umani e affettivi: sbagliavo”.
Poi ancora a parlare del passato: “La mia intuizione migliore fu Raggi - continua Corsi - “Tu farai strada perché hai l’ignoranza che serve nel calcio”. Era il 2004 o il 2005. Oggi nel calcio contano più la politica, i numeri: per questo, se guidi l’Empoli, a volte hai l’impressione di rubare la merenda al compagno di scuola ricco. Per questo qualcuno dice che andrebbe fatto un campionato europeo fra club. Io invece penso che la ricchezza del calcio italiano dipenda anche da ciò che esprimono i club più piccoli, i loro settori giovanili”.
Spalletti, Sarri, Giampaolo, Andreazzoli: tanti gli allenatori passati da Empoli prima di diventare grandi: “Se cerchi il gioco valorizzi i giocatori, ed è un nostro obiettivo anche questo - precisa il presidente - giocare bene va sempre bene, fare un punto in quattro partite ricevendo solo complimenti un po’ meno. Battere il Milan stando nella nostra metà campo per 90’ non mi piacerebbe, farlo con tre occasioni da gol invece che le 7-8 avute contro il Sassuolo sì».
E ancora, su Andreazzoli: “Gli parlai già vent’anni fa, una chiacchierata quando dovevo sostituire Spalletti nel ‘98: scelsi Delneri perché volevo continuità con la difesa a tre, peccato che in ritiro trovai un 4-4-2 puro, mi sembrava di vedere il Milan di Sacchi. Luciano ha la tenuta della linea difensiva. Sarri invece è troppo integralista: speciale anche nei difetti. Può vincere la Premier”.
Occhi puntati su Empoli-Milan: “Di Gattuso mi piace tutto, soprattutto come vive il suo ruolo: con la stessa passione che aveva da giocatore. E Higuain farà più di 20 gol; leggevo di difficoltà a fargli arrivare la palla: visto il gol all’Atalanta, non direi. Per quanto riguarda noi, con una punta e due mezze punte potevamo vincere contro la Lazio. Una cosa è certa: uno o due attaccanti, contro grandi squadre come il Milan hai speranze solo se punti a fare gol".
Infine, un focus sui problemi del calcio italiano: “Stadi, pochi italiani, settori giovanili. Io non ce l’ho con gli stranieri, soprattutto giovani: ce l’ho con le ondate anomale di stranieri, ormai i procuratori vedono il nostro campionato come la miglior opportunità europea. Così abbiamo impoverito la Serie B e fatto fallire la Serie C: i milioni che una volta finanziavano questi campionati e i vivai, che facevano decollare i Vialli e i Vieri, oggi volano all’estero”.
“Grazie ai diritti tv ci siamo potuti permettere qualche investimento in più, e non è male. L’importante, per la vita di un settore giovanile, è mantenerne alta la qualità e io credo che fra i nostri 2000-2001 qualcuno arriverà: lo dicono le convocazioni delle nazionali giovanili”, conclude Corsi.