Il suo addio alla Nazionale lo ha dato il 22 giugno del 2016, più di un anno fa. La sua Svezia usciva dall'Europeo francese con un punto in tre giornate, salutando il torneo con la sconfitta di misura per mano del Belgio. Ma quando si parla di Svezia-Italia non possiamo non nominare Zlatan Ibrahimovic, il miglior marcatore della storia della sua Nazionale, simbolo e trascinatore in due Mondiali e quattro Europei, nonché assoluto protagonista nel nostro campionato con le maglie di Juventus, Inter e Milan: "Saranno due belle partite, difficili per entrambe - ha detto l'attuale attaccante del Manchester United ai microfoni di Sky Sport 24 - le squadre faranno di tutto per passare, saranno vere e proprie finali. Giocare i play-off è tutta un'altra cosa rispetto al girone di qualificazione. La Svezia gioca senza pressione, perché da quando non ci sono più io, nessuno pretende chissà quale risultato, dai media ai tifosi. Quando gioco io il livello si alza, in mia assenza si abbassa. Detto questo sono pur sempre un bel collettivo, con meno responsabilità sulle spalle. I giocatori non hanno molta esperienza, ma il progetto è ambizioso". Una rapida analisi anche sull'Italia: "Se fra gli Azzurri c'è qualcuno come me? Sì, Verratti, nessuno è più forte di lui, ma va utilizzato nel modo giusto. E' uno dei più forti al mondo, ma deve giocare come centrale in un centrocampo difensivo". Infine anche uno sguardo al passato, a quel tanto discusso 2 a 2 con la Danimarca nel 2004: "Era una partita normale, il risultato non era affatto combinato. Chi mi conosce sa che non accetto fare queste cose, non esiste. Poi si sa come funziona, si cerca sempre di trovare scuse. Ma queste sono solo parole.Se torno se la Svezia si qualifica? No, la mia storia in Nazionale l'ho già fatta, poi vediamo cosa succede. Sicuramente andare in Russsia sarebbe molto bello"
Data: 08/11/2017 -