Pare che alla fine la piccolissima Violante muoverà i suoi primi passi a Foggia. Proprio nel posto in cui, suo papà Pietro ha mosso i veri primi grandi passi da calciatore. Dal 19 giugno, la vita di Pietro è cambiata proprio per l'arrivo della nuova principessa di casa Iemmello, tesoro di papà e ovviamente di mamma Giulia Elettra. Una nuova splendida vita, cominciata tra Roma e Benevento, e che adesso proseguirà in quella che è diventata - Catanzaro a parte - casa per Pietro: a Foggia.
E la vita della piccola Violante è cominciata così. Tra sorrisoni, tante tante coccole, e qualche inevitabile piccolo pianto che accompagna i primi mesi di vita di qualsiasi neonato. Dopo l'ultima volta, invece, Pietro Iemmello, spera di non dover piangere mai più così tanto. Quella volta il colpo è stato decisamente duro: uno di quei colpi che non va giù con una pacca sulla spalla o con un abbraccio. Infatti quel Foggia-Pisa e quella finale playoff di Serie C dalla testa di Iemmello non sono mai andati via. A fine match Pietro è caduto in un pianto liberatorio, per la prima grande sconfitta della sua vita professionale, per vedere costretto lo Zaccheria all'ennesima stagione di Serie C, ma anche perché quella sarebbe dovuta essere l'ultima partita con la maglia del Foggia. Ma si sbagliava.
Eppure Pietro a Foggia ci ha messo piede per la prima volta nell'estate del 2014, quasi da semi-sconosciuto. Un ragazzo qualunque, dall'inequivocabile accento calabrese e con una capigliatura molto diversa rispetto a quella attuale. Un taglio da divo, da rockstar, proprio come Vasco Rossi, artista per cui condivide la passione con quello che diventerà l'artefice più grande dell'esplosione dell'era del Re: è Roberto de Zerbi, allenatore del Foggia e secondo papà di Pietro.
Sembra uno di quei film con sfondo Broadway. La "luce" Roberto De Zerbi che rende Pietro Iemmello una piccola stella dai contorni rossoneri. Una supernova che non esplode, ma che impara da subito a far esplodere il suo pubblico. De Zerbi e Iemmello sono i principali protagonisti della più scintillante parentesi calcistica a Foggia da più o meno vent'anni a questa parte. Lo Zaccheria torna ben presto a riempirsi come i bei vecchi tempi e l'atmosfera che si respira è da Champions. E pensare che alla fine della prima stagione, Iemmello non doveva nemmeno tornarci a Foggia: nasce un roventissimo asse La Spezia-Lanciano-Foggia, con Pietro mandato alla Virtus. Il triangolo però il calciatore non l'aveva proprio considerato e -da buon re - decide di farsi giustizia da solo. Come? Scappa via dal ritiro del Lanciano e corre a Foggia, rifugiandosi dall'ex team manager rossonero Diego Valente. E' il passo decisivo per l'attacco del Foggia che lo riporta a casa, ma è soprattutto il passo decisivo verso i tifosi. Nei loro cuori quella grande fuga vale più di 1000 gol.
Cresce il feeling con De Zerbi, cresce il feeling con lo spogliatoio e con i compagni: uno su tutti. Enzo Sarno, l'ex enfant prodige di Secondigliano, con cui nasce una super intesa, dentro e fuori dal campo. A casa Sarno, Iemmello è "Zio Pietro", a Foggia è il "Re". E se l'atmosfera a Foggia sembra quella della competizione dalle grandi orecchie, ogni tanto De Zerbi decide di tirarle quelle orecchie a Pietro. Tra gennaio e febbraio del 2016, il ragazzo entra in una piccola crisi psicologica, con De Zerbi che decide di metterlo fuori squadra, escludendolo dalla trasferta di Catanzaro, città natale di Pietro. Ma da buon papà lo perdona quasi subito, anche se ormai il campionato è scappato ed è il Benevento a salire diretto in Serie B.
Al Foggia restano i playoff, Re Pietro è pronto e stende a suon di gol l'Alessandria prima e il Lecce poi, in quella che sembra la finale anticipata verso la Serie B. Foggia vede il paradiso, che di colpo si materializza in inferno con l'incubo Pisa che condanna il Foggia ad un'altra stagione in Serie C. Lascia Foggia con 53 gol in 77 partite in due anni e dalla Serie C vola in Europa League con il Sassuolo di Eusebio di Francesco, reduce dal sesto posto della stagione precedente. In Serie A mostra qualche luce, ma soprattutto ombre. Le luci più belle le fa vedere a San Siro con una doppietta all'Inter sotto il sole di maggio. Si ripete alla "Scala del Calcio" l'anno successivo con la maglia del Benevento, che lo aveva preso sul gong dell'estate 2017: un gol al Milan di Gattuso, con cui la squadra allenata proprio da De Zerbi vince a San Siro.
Due parentesi semi-negative, che adesso Pietro potrà cancellare tra la Curva Sud e la Curva nord di Foggia, che gli hanno sempre riconosciuto attaccamento ai colori, per i gol e per quelle lacrime da bambino nel giorno della enorme delusione nella finale playoff. Adesso si presenta finalmente un'altra occasione per riscattare quel pomeriggio da incubo, Lo Iemmello bis può cominciare e Foggia è già in estasi, all'indomani della notte di San Lorenzo che riporta in città una stella: che di cadere non ne vuole proprio più sapere.