Il City come tappa di passaggio, altro che destinazione finale. Brahim Diaz come Sancho: addio Manchester. Un anno e mezzo dopo la storia si ripete. Nell’estate 2017 sul gioiellino inglese del Dortmund aveva acceso i riflettori Sven Minslintat, storico osservatore che spesso gioca d’anticipo. Qualche giocatore scoperto? Da Hummels a Lewandowski, passando per Aubameyang e Dembelé.
Una volta fiutato l’affare, il Borussia ha preso Sancho dal City per 8 milioni. Sembravano tanti per un ragazzino del 2000, ora però è diventato un bel pacco regalo con tanto di fiocco. E Guardiola è ancora lì che si mangia le mani: “Quando se n’è andato era perché non voleva stare al City”, ha sentenziato Pep tempo fa. Ora incanta il mondo intero con la maglia giallonera: 7 gol e 10 assist in 24 presenze stagionali, spesso da subentrato.
Per il primo contratto da pro, in Inghilterra gli avevano proposto un terzo di quello che prende al Dortmund e qualche partita in prima squadra. Poco, troppo poco. Perché in Germania c’è già chi ha fatto all-in su di lui e gli ha anche rinnovato il contratto fino al 2022.
Discorso simile per Brahim Diaz, attaccante esterno spagnolo classe ’99 per il quale il Real ha pagato al City la clausola di 17 milioni. Manuel Pellegrini l’ha pescato dal Malaga a 14 anni dopo averlo visto da vicino quando allenava il club spagnolo, Guardiola l’ha valorizzato ma l’aveva già cercato per la cantera ai tempi del Barcellona. A Manchester era il nuovo David Silva, a Madrid può diventare una stella.
Lui come Ordiozola (23 anni), Vinicius Junior (18), Lunin (19) e Rodrygo (18 anni tra due giorni e già prenotato per la prossima stagione). Gli occhi delle Merengues sono proiettati al futuro, e Brahim potrebbe essere il nuovo simbolo blanco. Perché da Dìaz a dièz il passo è breve. Per ora ha preso la numero ventuno e si è presentato con le idee belle chiare: “Quando ho deciso di lasciare il City ho valutato tre opzioni, Real Madrid, Real Madrid, e Real Madrid. E’ il club che ho sempre sognato”.
Con tanti saluti a Manchester, dove quest’anno ha giocato solo in Coppa di Lega e la Community Shield (2 gol in 4 gare). Occhio alla clausola inserita dal club inglese, però: se il Real dovesse vendere lo spagnolo al Manchester United, il 45% della cifra incassata per la cessione andrà al City, se l’attaccante dovesse lasciare i Blancos per qualsiasi altra squadra, i Citizens guadagneranno il 15%. Questioni di rivalità. Intanto lo spagnolo ha firmato fino al 2025 e non vede l’ora di iniziare la nuova avventura. Prima Sancho, ora Brahim Diaz. Il City perde un altro talento fatto in casa.
di Francesco Guerrieri