Al Gran Galà Aic, di scena a Milano al Teatro Vetra, a essere premiata come miglior calciatrice della serie A per la stagione 2015/2016 è stata Barbara Bonansea, centrocampista classe ’91 del Brescia Calcio Femminile e tra le pedine più importanti della formazione azzurra allenata da Antonio Cabrini, pronta a sorprendere ai prossimi Europei, in programma in Olanda, il prossimo luglio.
"Questo premio è la ciliegina sulla torta di una stagione davvero indimenticabile – ha dichiarato in esclusiva Barbara Bonansea a GianlucaDiMarzio.com – che va ad aggiungere ancora più soddisfazione dopo uno Scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e lo storico raggiungimento dei quarti di finale di Uefa Women’s Champions League. Non potevo chiedere di più. È stato inaspettato, allo stesso tempo fantastico, e mi rende orgogliosa e onorata perché a votarmi sono state le mie colleghe, compagne e avversarie, rendendo quindi questo riconoscimento ancora più reale e importante".
Promossa a pieni voti dalla maggioranza delle calciatrici d’Italia, Bonansea ha quindi ricevuto meritatamente il premio accolta dagli applausi di tutti i presenti e non, come sempre contraddistinta da quella classe che fa di lei una grande donna prima, una strepitosa calciatrice poi.
"Il premio di ieri sta a significare che sto facendo bene – continua Bonansea – I sacrifici che sto facendo mi stanno portando verso la direzione giusta. Le avversarie mi rispettano e allo stesso tempo mi temono, e ciò mi sprona a impegnarmi e a migliorare sempre di più. Voglio dedicarlo alla mia famiglia, che da sempre mi sostiene, sia nei momenti del sorriso che della sofferenza. Al mio fidanzato, costantemente al mio fianco, pronto ad aiutarmi e a essere sempre serena in campo. E infine al Brescia Calcio Femminile, tutto. A partire dal presidente Giuseppe Cesari che anni fa ha creduto in me, volendomi fortemente nella sua squadra e facendomi fare un salto di qualità importante. E lo staff, che lavora silenziosamente, i tifosi, perché senza di loro non sarebbe lo stesso, e soprattutto le mie compagne: da sola non avrei mai potuto ricevere questo riconoscimento. Una giocatrice solo grazie alla sua squadra può diventare sempre più forte. Quindi, su questo premio c’è il mio nome, ma è come se ci fosse scritto Brescia".
A cura di Giada e Giulia Di Camillo