Che Gianluigi Donnarumma sia un giocatore tutt’altro che comune non lo scopriamo certo oggi. Anzi, Gigio - "Mi hanno messo questo soprannome quando andavo alle medie e da lì, non me lo sono tolto più di dosso" -, risulta più familiare: dopotutto è nato solamente nel 1999 (!). Predestinato, dicono di lui: "Io predestinato? – ha dichiarato ai microfoni di Rai Sport - Cerco di lavorare e di impegnarmi sempre al massimo con tanta umiltà come mi hanno insegnato i miei genitori”, ma sempre coi piedi per terra. Se no chi lo sente papà Alfonso anzi, meglio non farlo arrabbiare. Intransigente, soprattutto quando si parla di tatuaggi e orecchini: "Non ho nemmeno un tatuaggio perché mio padre non vuole. Mi dice sempre 'né tatuaggi né orecchini', quindi non ne avrò mai”.
Gigio però ha bruciato i tempi e, dopo l’esordio in maglia azzurra contro la Francia, è stato convocato nuovamente dal Ct Ventura a Coverciano, dove può allenarsi quotidianamente col numero uno per antonomasia, Gigi Buffon, un vero e proprio punto di riferimento: "Con Buffon ho un bellissimo rapporto - ha proseguito il portiere del Milan -, in queste prime convocazioni mi ha aiutato tanto e in allenamento studio ogni cosa perché voglio imparare tutto da lui". Tante pressioni per Donnarumma: d’altronde su di lui le aspettative sono altissime. E tanti attestati di stima, soprattutto da parte del suo procuratore: "Sento sempre le dichiarazioni di Raiola. Anche se ha detto che sono un Modigliani da 170 milioni, queste cifre non mi fanno girare la testa. Io cerco sempre di divertirmi perché il divertimento è la base di tutto, in questo mestiere e non solo. Penso al Milan e a fare meglio possibile per la mia squadra - ha concluso -, allenandomi e giocando sempre con grande impegno, poi si vedrà".